Immigrazione: dialogo e demografia

Continua la pubblicazione degli articoli mensili di approfondimento sulla cultura islamica e sulla religione musulmana scritti dal nostro collaborator Alfredo. Ricordiamo ai lettori che una raccolta degli articoli dello stesso filone editi nel 2017 è disponibile presso la redazione in due differenti formati (album e fascicolo).

Con il presente articolo vorrei portare all’attenzione dei lettori due interessanti documenti. Uno riguarda stralci dagli Atti del III Congresso Mondiale del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti, tenutosi in Vaticano dal 30 settembre al 5 ottobre 1991. L’altro è il risultato di un recente studio di Statistica Demografica del professor J. Williamson in Usa: “Relazione sui Cambiamenti Demografici nel Mondo” (2016), che ha avuto molto risalto negli Stati Uniti. Mentre il Congresso del Pontificio Consiglio è avvenuto in un periodo in cui l’immigrazione era agli inizi, lo studio elaborato negli Usa è relativamente recente.

Le migrazioni fanno parte della storia, da Abramo, dal popolo ebraico verso l’Egitto e ritorno, alla Sacra Famiglia in terra d’Egitto, ai migranti italiani verso il Sud America nei secoli scorsi. Oggi in Europa abbiamo migrazioni dai Paesi dell’Est Europa, dall’Africa e da Paesi del Medio Oriente. Mentre per i migranti verso il Sud America e dall’Est Europa si trattava di cristiani verso Paesi cristiani, per le migrazioni dall’Africa e dal Medio Oriente si tratta di culture e religioni diverse da quella cristiana, fondamento della cultura europea.

I Paesi musulmani di provenienza non hanno ratificato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 e quindi i migranti in Europa fanno esperienza di libertà e di diritti alla salute, all’educazione scolastica, al lavoro, di cui non godevano nei Paesi d’origine.
Viene loro concessa quella pratica religiosa che nei loro Paesi è negata (in alcuni) ai cristiani o in altri permessa con molte restrizioni, per non parlare delle persecuzioni. Human Rigths Watch indica in 150.000 i cristiani uccisi annualmente nei Paesi islamici.
I migranti dall’Africa e dal Medio Oriente hanno il loro punto di approdo naturale in Italia, per cui in quelle lontane regioni si è sparsa la voce che nel nostro Paese trova asilo ed accoglienza chiunque abbia la fortuna di arrivare vivo.

Continua a leggere il testo integrale dell’articolo di Alfredo su La Libertà dell’11 luglio

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