Carissimi lettori, questo mese ho riscritto per Voi una fiaba che in vent’anni di studi dedicati proprio alle storie fantastiche e alle leggende più antiche non ho mai dimenticato: si tratta di una fiaba bellissima dei fratelli Grimm, nella quale si parla della fratellanza e in particolare dell’amore fra sorelle, dell’importanza della gratitudine, di una bestia che spaventa tutti, ma che in realtà è un pezzo di pane di bontà e che nasconde un segreto, di una mamma sola che si fa in quattro per crescere bene le sue due figlie, di un nanerottolo monello ed ingrato, e di splendide rose…eh sì perché furono proprio le rose a dare l’idea alla mamma di come chiamare le bambine…: un roseto bianco e uno rosso… per cui le due bimbe si chiameranno Bianchina e Rosetta, o Biancarosa e Rosellina, o Biancaneve e Rosarossa, ma scegliete voi i due nomi che vi piacciono di più…, io ho scelto questi (tra l’altro ho una sorella bionda con gli occhi azzurri che sembra proprio Biancarosa e che saluto…).
Isabelle Adriani
Continua a leggere la storia di Biancarosa e Rosarossa nell’articolo su La Libertà del 27 giugno