Amazzonia: appunti dall’esplorazione missionaria

In questo speciale de La Libertà abbiamo raccolto le prime riflessioni – accompagnate da molte immagini – sulla visita esplorativa in Amazzonia effettuata, fra il 4 ed il 20 giugno, dall’équipe diocesana formata da don Pietro Adani (direttore del Centro Missionario), don don Gabriele Carlotti, don Paolo Cugini e don Umberto Tagliaferri, ai quali in loco si è aggiunto don Gabriele Burani.
In questa pagina il testo scritto per noi al ritorno da don Adani. Alle pagine 12, 12 e 13 la cronaca, tappa per tappa, tratta dal blog Pensando di don Paolo Cugini, secondo una nostra sintesi.

L’esperienza di questo viaggio, vissuta coi miei compagni, mi ha donato riflessioni e conferme. Siamo stati inviati dalla nostra Chiesa di Reggio Emilia e Guastalla nella regione amazzonica per ascoltare e cogliere, nelle parole dei pastori e dei fratelli cristiani che avremmo incontrato, il desiderio di poter rispondere con un segno di comunione e condivisione alla volontà di inviare qui alcuni missionari, per condividere il cammino con queste Chiese.
Durante il viaggio si è svelato giorno dopo giorno il senso della missione e si è compreso in modo sempre più evidente che uscire da sé, annunciando il Vangelo nell’ascolto dei fratelli, genera la comunione nelle persone.
Noi, compagni di viaggio, consapevoli delle nostre differenti sensibilità, passavamo i giorni nell’ascoltare i vescovi e le comunità, nel vedere i luoghi di queste comunità e, nel susseguirsi dei giorni e delle ore, in noi sono maturati pensieri, ed è sorta spontanea l’esigenza di prestare orecchio e cuore al proprio personale incontro con il Signore.

Così è fiorita, nella libertà di ciascuno, la volontà di esprimere queste riflessioni ed abbiamo visto germogliare una comunione che non uniforma, ma permette di esprimere la ricchezza dello Spirito Santo. Il comune obiettivo ci ha stretto nella fraternità, valorizzando le ricchezze di ciascuno, sempre più orientate al servizio della missione. Essere inviati ci ha reso consapevoli, nell’ascolto e nella parola, di essere in quelle terre per tutta la nostra Chiesa.
Un’idea ci ha attraversato: non sono qui per me, ma per un mandato più grande, sostenuto da un’appartenenza che ha la forza di una presenza maggiore: il Signore!

La fecondità della missione nasce dal mandato del Signore e la Chiesa risponde a questo appello. I nostri missionari laici, consacrati e sacerdoti sono presenti nel mondo per mandato della Chiesa che nel segno della “missione ad gentes” fa esperienza e traduce il messaggio della comunione universale e dell’urgenza di vivere in ogni luogo il dono dell’annuncio, a partire dalla vita presente di ogni uomo e donna. L’esperienza nel nostro piccolo viaggio esplorativo va pensata, coltivata e applicata nella vita attuale di ognuno, perché il frutto sia sempre più maturo e offerto al Signore.
La missione genera la fraternità e questa è il dono gradito a Dio, necessario perché l’umanità sia più umana.

Continua a leggere tutto l’articolo di don Pietro Adani nello speciale Missione su La Libertà del 27 giugno

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