Prato di Correggio ha la sua storia: si legge nel libro di Rodolfo Pellini

In oltre 300 pagine il professor Rodolfo Pellini ha compendiato la bimillenaria storia di Villa Prato, dotando così finalmente la località correggese di un formidabile strumento per la puntuale conoscenza delle vicende civili, ecclesiali, economiche, sociali che l’hanno attraversata. Rodolfo Pellini ha voluto dedicare questa sua notevole fatica al fratello Luciano, prematuramente scomparso, “che negli anni novanta del secolo scorso ha condotto localmente ricerche archeologiche di superficie, individuando reperti di epoca preistorica, romana e medievale”. Il libro è il frutto di attente ricerche archivistiche, svolte con la collaborazione di Ordene Fornaciari, di riscontri bibliografici e soprattutto di indagini sul campo, soprattutto per quanto riguarda i numerosi reperti affiorati nelle campagne di scavo.

Al centro del libro è la chiesa parrocchiale di Prato, dedicata a san Geminiano e ampliata nel 1663: un dipinto eseguito nel 1651 da Pietro Desani raffigura la piccola chiesa originaria e da questo indizio è partita l’indagine storico-archeologica. Ma l’autore si è preoccupato, nei primi due capitoli, di risalire alla preistoria delineando l’evoluzione subita dal territorio di Prato; il terzo si sofferma sull’età antica, sul lago Bondeno per affrontare poi la conquista romana; le carte che corredano il testo permettono di ben visualizzare le varie epoche. La trattazione segue poi diffusamente gli avvenimenti dell’epoca medievale, moderna e contemporanea e si conclude con un’interessante appendice in cui si forniscono notizie su un antenato del pittore Antonio Allegri. Attenzione particolare è riservata alla venerata immagine della Madonna del Sasso e a edifici del passato che sollecitano un’urgente tutela.

Continua a leggere tutto l’articolo di Giuseppe Adriano Rossi su La Libertà del 13 giugno

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