Giorni felici in Madagascar

Un dono a Manakara, il nuovo vescovo, Botovasoa beato

Don Luca Fornaciari, missionario fidei donum in Madagascar, ha scritto per La Libertà questo articolo, cronaca di tre momenti di festa per Manakara e non solo. Eccolo a voi.

L’8 aprile di quest’anno, seconda domenica di Pasqua, festa della Divina Misericordia, abbiamo celebrato la festa della nostra nuova parrocchia di Manakara, intitolata appunto, a Gesù misericordioso. Ha presieduto la messa monsignor Benjamin, vescovo del Nord del Madagascar, precedentemente vescovo qui a Manakara, colui che ha voluto fortemente la presenza missionaria reggiana nella sua diocesi, e che assieme a don Giovanni (Ruozi) ha promosso la costruzione della nuova chiesa e la costituzione del nuovo distretto pastorale. Una bella messa, gioiosa, ordinata, partecipata, una festa impreziosita dall’arrivo il giorno prima di un bel dono dall’Italia: una lakolosy be, cioè una grande campana! Al termine della celebrazione in chiesa, siamo usciti sul “sagrato” sabbioso sul davanti, e abbiamo benedetto la campana, che grazie alla prossima costruzione del campanile, potrà diventare presenza e suono familiare per tutti i parrocchiani. Un dono prezioso, desiderato, che ha un alto valore simbolico per i malgasci, in una terra dove ogni realtà religiosa desidera far sentire la sua voce; la campana, per la nostra giovane comunità cristiana, diventa quasi come una firma, una dichiarazione di esistenza, un modo per esprimere alla città che finalmente ci siamo e che le nostre porte sono aperte per riunirci e pregare assieme.

Un dono che giunge dall’unità pastorale Maria Regina della Famiglia di San Martino in Rio, che nel giugno scorso si è interrogata sulla possibilità di augurarmi una feconda missione tramite un segno tangibile, che potesse essere realmente utile, che avesse la possibilità di stringere un’amicizia tra comunità parrocchiali e che ci aiutasse a ricordarci reciprocamente di pregare gli uni per gli altri. Il tutto, completato dall’opera generosa dei campanari di San Giovanni della Fossa, guidati da Gabriele Fornaciari, che si sono preoccupati di realizzare e donare tutto il necessario per fare in modo che la campana grezza possa suonare ed essere montata sul campanile… grazie di cuore ad entrambe le comunità parrocchiali, è un segno non scontato del desiderio di portare avanti un’amicizia, di compartecipare alla grande esperienza della missione, e che fra l’altro, i malgasci hanno gradito moltissimo.
Io, infine, mi sento particolarmente riconoscente, in quanto si tratta di un dono realizzato dalle due unità pastorali dove ho fatto servizio prima della partenza per il Madagascar. Ora non dobbiamo fare altro che costruire il tilikambo, cioè il campanile, e darci da fare per recuperare un’altra campana, più piccola e con una nota differente, per poter suonare a festa nei momenti più importanti della vita della comunità.

Continua a leggere l’articolo di Luca Fornaciari su La Libertà del 2 maggio



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