Quando ti senti amato puoi fare tutto!

Note dal ritiro promosso dall’Ac con padre Vito d’Amato

Domenica 18 marzo, ore 9, Seminario: è il momento dell’accoglienza: cominciano ad arrivare tante, tante persone. Per fortuna abbiamo attivato anche un ottimo servizio baby sitter e un catering, quello di Picciati, sempre ottimo ed elastico: della serie, se le persone si prenotano per il pranzo anche all’ultimo momento, va bene lo stesso. E l’affluenza viene dimostrata dal fatto che i foglietti delle lodi, come pure quelli dei vespri al pomeriggio, più di 100, non bastano! Forse perché da una parte si fa strada il desiderio di fare deserto in un tempo forte che è la Quaresima e forse anche di più per il fatto che a predicare c’è fra Vito d’Amato, che è stato il direttore di Chiara Corbella Petrillo.

Ma fra Vito , che avevamo già sentito una prima volta al Festincontro, poi al tradizionale corso genitori di ottobre, non è qui per parlare semplicemente di Chiara, della cui luminosa figura ci hanno raccontato lo scorso anno anche i suoi genitori Maria Anselma e Roberto, quanto per proporci un itinerario di vita spirituale. Il titolo del ritiro infatti, è, a questo proposito, abbastanza eloquente: “Quale vita perdere e quale salvare?”. E allora fra Vito comincia da una sua testimonianza e lo fa con quel modo affascinante di chi, pur raccontando verità scomode, trova anche il modo di scherzare e di narrare aneddoti personali.

Lui, nativo di Terlizzi in Puglia, non era affatto di chiesa e quando ha avvertito il desiderio di conoscere meglio le verità di fede ci dice che “ha inghiottito” la Liturgia delle Ore , anche se all’inizio non ne capiva assolutamente niente e leggeva includendo la parola “ant 1” (antifona 1) come fosse una parte del Salmo.
Poi pian piano un cammino di approfondimento e di penetrazione della Fede si è fatto strada ed ecco che, dopo il desiderio di vivere una vocazione di totalità, Vito D’Amato è diventato fra Vito ed è lui che oggi fa quello che è stato fatto per lui e cioè aiuta giovani e non nel discernimento, tanto da essere spedito – dopo varie peregrinazioni, di cui la Sardegna ed Assisi sono state solo piccole tappe – a Roma, dove, ospite del Centro Aletti, studia Nuova Evangelizzazione.

Leggi tutto l’articolo di Maria Chesi su La Libertà dell’11 aprile 

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