Il ricordo del vescovo Baroni nelle parole del diacono Giacomo Casoli

Il vescovo Gilberto Baroni: “grande teologo che viveva la fede con la semplicità del bambino; uomo di governo e, nello stesso tempo, di grande spiritualità”. Così il diacono permanente Giacomo Casoli ha inquadrato la figura complessa di mons. Baroni, che per quasi un quarto di secolo (1965 – 1989) resse la nostra diocesi. Lo ha fatto nell’omelia della messa presieduta nella mattina di giovedì 15 marzo in duomo dal vescovo Adriano Caprioli nel 19° anniversario della morte del vescovo Gilberto e concelebrata da numerosi sacerdoti e diaconi. L’omelia è stata affidata al diacono Casoli perché è ormai prossimo il quarantesimo anniversario dell’ordinazione dei primi 13 diaconi permanente presieduta proprio da mons. Baroni in cattedrale il 23 marzio 1978.

Del vescovo Gilberto è stata sottolineato l’inconfondibile stile sacerdotale basato sul religioso ascolto della Parola di Dio, sulla celebrazione dell’Eucarestia e il servizio nel confessionale. Baroni – uomo prudente e coraggioso – aveva un rapporto schietto ed immediato con le persone; spesso parlava il dialetto bolognese; dotato di grande intuito, non amava le lungaggini; proverbiale era la sua puntualità; grande ed efficace la sua paternità. Notevole è stata la sua attenzione per i ministeri di fatto: Azione Cattolica, ministero dei coniugi, della donna, delle religiose e dei religiosi, dei ministri straordinari della Comunione; grande la sua apertura missionaria; intenso il suo impegno per il sinodo diocesano.

Il diacono Giacomo Casoli durante l’omelia

 

A proposito del diaconato permanente rinato in diocesi durante l’episcopato Baroni, è stata sottolineato da Giacomo Casoli che il vescovo Gilberto aspettava dai diaconi permanente – in larga parte uomini sposati – che facessero crescere il senso dell’unità e della collaborazione nelle comunità ecclesiali; “che la loro vita, ancor prima delle loro parole, sia una predica di carità”.

Come lapidariamente scrisse il cardinale Camillo Ruini, mons. Baroni incarnò pienamente “il Vescovo, uomo di Dio, sposato alla sua Chiesa”; i documenti del Concilio Vaticano II – partecipò a tutte le sessioni – divennero “la sua stessa polare, il faro di orientamento per l’aggiornamento della Chiesa e delle sue strutture”, ha sottolineato Casoli. Il vescovo Gilberto ha lasciato un solido e ricchissimo patrimonio di lettere pastorali, omelie, discorsi contrassegnati da profondità di analisi, chiarezza espositiva e straordinaria attualità sotto il profilo magisteriale, liturgico, spirituale, teologico, pastorale, che certamente merita un accurato studio.

Giuseppe Adriano Rossi

 



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