Francesco Messori: la diversità? Un asso nella manica

“I t’s only one leg less”, recita il tatuaggio. È solo una gamba in meno. È domenica 11 febbraio, nell’ex refettorio di Bagnolo. La stanza è gremita di giovani delle superiori; sono pronti ad ascoltare le parole del capitano della Nazionale Italiana Calcio Amputati: Francesco Messori, 19 anni. Nato senza la gamba destra, non ha mai considerato la propria disabilità come fragilità, ma anzi come una sua caratteristica unica. Già dal primo sguardo, si percepisce una grandissima grinta: è capitano di una squadra da lui stesso desiderata e fondata.

Francesco ha accolto l’invito dell’Azione Cattolica Giovani di Bagnolo in Piano, in collaborazione con il Circolo culturale “Giovanni Paolo II”, a raccontare la sua storia, in una delle tre serate organizzate per i ragazzi delle superiori, dove il tema è stato quello de “La perfezione della nostra fragilità”. Quest’ultima parola andrebbe subito corretta. Proprio Francesco, con una forza spiazzante e parole chiare, lo ha esplicitato: non si tratta di fragilità, bensì di una propria caratteristica, una propria particolarità che, se accettata e coltivata come tale, diventa uno stimolante punto di crescita.
“Ad accettarti devi essere tu per primo, non altri!”. Così, fin da piccolo, Francesco toglie la protesi che vede come un peso, un oggetto estraneo, non suo: da quel momento, la gamba sinistra sarà la sua compagna di viaggio, senza aiuti e senza pesi. Così com’è nato. Profondo appassionato di calcio, Francesco racconta di essersi messo lui, per primo, in gioco.

Leggi tutto l’articolo di Sara Iotti su La Libertà del 28 febbraio

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