Cristiani perseguitati: Tajani, “il Parlamento europeo ha parlato di genocidio, l’Onu faccia lo stesso”

“Il Parlamento europeo è sempre stato molto fermo nel condannare le persecuzioni dei cristiani nel mondo, ha avuto il coraggio di definire la persecuzione dei cristiani come un genocidio. Mi piacerebbe che l’Organizzazione delle Nazioni Unite avesse lo stesso coraggio e determinazione”. Lo ha detto, questa sera, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, durante l’iniziativa del #ColosseoRosso di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha illuminato di rosso il Colosseo “per non dimenticare i martiri della persecuzione anticristiana nel mondo”. “Da qui deve partire un messaggio a sostegno della libertà – ha affermato -. Ogni uomo e ogni donna deve potere manifestare la propria religione. Non è un fatto privato. Chi spara e violenta in nome di un Dio spara e usa violenza contro quel Dio. Questo è contro i valori fondanti dell’Europa ed è dovere dell’Europa combattere contro ciò”. Fatti che, ha sottolineato Tajani, accadono “in Nigeria, in Pakistan, ma anche nella Federazione russa e nelle chiese copte”. Poi, ha ricordato l’impegno del Parlamento europeo per la libertà di Asia Bibi. “Ci sono state risoluzioni che invitavano il governo pakistano a cancellare la legge contro la blasfemia”. “È una questione di difesa di valori fondanti della nostra società, che la contraddistinguono – ha ribadito -. Non dobbiamo rinunciare alla denuncia e neppure all’azione, quando vediamo migliaia di persone fuggire dall’Africa a causa del terrorismo di Boko Haram, che deve essere fermato. La forza della giustizia e della libertà devono impedire che donne e uomini possano essere uccisi e violati”. Infine, Tajani ha sostenuto che “non si può garantire la libertà in Europa e non averla da altre parte del mondo”. Quindi, “il Parlamento europeo continuerà a fare sentire forte la sua voce finché non otterremo la libertà di Asia Bibi e finché Boko Haram non smetterà le sue violenze”.

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