Il 26 febbraio, andranno sulle orme del padre gesuita reggiano Angelo Secchi, nell’osservatorio astronomico e meteorologico del Collegio Romano, che lui stesso ha costruito,che ora è la Specola vaticana, l’istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede, che fa capo al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Secchi dell’osservatorio, che si trova nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma, è stato responsabile e coordinatore. Proprio lì si reca una delegazione di studenti e docenti dell’istituto reggiano per geometri e gestione delle acque e risanamento ambientale, a lui dedicato. La delegazione commemora così Angelo Secchi, il 26 febbraio, e alle 18.30 si unisce al comitato per le celebrazioni secchiane, in particolare al reggiano don Matteo Galaverni ( astronomo e cosmologo) per assistere alla messa nella chiesa di Sant’Ignazio, presieduta dall’arcivescovo Luis Francisco Ladaria, (prefetto della congregazione per la dottrina della fede ) celebrata in occasione del140°anniversario della morte di Secchi. “Questa- spiega la dirigente Maria Grazia Diana- è la prima tappa di un percorso che prevede la partecipazione della scuola alle celebrazioni per Angelo Secchi. Seguiranno ricerche ed approfondimenti sulla sua figura e i suoi studi. Parteciperemo con allestimenti al convegno che si terrà a maggio all’aula Manodori di Unimore.”
A Secchi sono dedicati un asteroide, un cratere di 234 chilometri di diametro su Marte e una montagna e un crepaccio di 35 chilometri di lunghezza sulla Luna. La sua importanza e fama sono internazionali. In sant’Ignazio gli studenti saranno accompagnati da Aldo Altamore (docente di fisica, università Roma Tre). Lì, Secchi, fondatore della spettrografia astronomica, lavora dal 1849 al 26 febbraio 1878. Nella chiesa,non finita, una grande tela crea l’illusione ottica della cupola mai costruita, così agevolmente Secchi può costruire il suo osservatorio, ammirar le stelle che per primo classifica in base ai loro spettri, si occupa di astronomia, meteorologia, e geodesia (forma della terra), topografia, misura della trasparenza delle acque, sistemi antincendio. Gli studenti dell’istituto Secchi saranno accompagnati dai docenti Lucio Iotti ( ingegnere, topografo e appassionato di meteorologia) e Anna Lia Giannatonio ( Scienze studiosa di astronomia) che visiteranno poi il mausoleo Cecilia Metella, sulla via Appia Antica, in corrispondenza dei resti del “caposaldo A” utilizzato dal Secchi nella misura della base geodetica dell’Appia antica, che rappresenta ancor oggi un fondamentale punto di riferimento per la moderna cartografia italiana.
“Il progetto – dicono Iotti e Giannatonio – si propone di far conoscere un personaggio di sì grande importanza agli studenti della scuola a lui dedicata per la propria mission ed avrà ricadute, come restituzione, di quanto imparato, su tutti gli studenti dell’istituto in preparazione degli incontri scientifici che si terranno nei prossimi mesi”.Ecco tutti gli studenti: Danilea D’Ettorre Daniele, Loredana Cazaca, Alvin Suloj, Greta Boni, Andrea Lupi Esposti, Marika Rossi, Gabriele Barbaro, Gimmarco Pagliara, Giorgia Cocconi, Maria Lucia Nironi, Alex Fabozzi.