I canti dell’IDML per l’incontro dei giovani italiani con il Papa

La Cei ha affidato all’Istituto «Don Guglielmi» composizione, animazione e regia musicale degli eventi dell’11 e 12 agosto. Parla il direttore Mareggini

La notizia è importante e rende felice la Diocesi intera: la Cei ha affidato al nostro Istituto di Musica e Liturgia “l’ideazione, la divulgazione e la realizzazione della parte musicale dell’incontro a Roma con il Santo Padre Francesco e i giovani italiani il prossimo 11/12 agosto. Tale incontro avrà due momenti nella Veglia del sabato sera al Circo Massimo e nella Messa in Piazza san Pietro la domenica mattina”.
È scritto nero su bianco nella lettera di incarico che il direttore del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile don Michele Falabretti ha inviato al maestro Giovanni Mareggini in data 21 gennaio.
È la prima volta che la Chiesa italiana, per animare musicalmente un appuntamento così rilevante, si rivolge a una Chiesa particolare anziché a movimenti come Rinnovamento nello Spirito o Focolari, oppure a musicisti di comprovata professionalità come monsignor Frisina.

Una scelta in linea con un pensiero nuovo: se indubbiamente l’idea di un incontro estivo dei giovani italiani con papa Francesco nell’anno del Sinodo (e in preparazione allo stesso) ha il sapore di un grande evento, si cerca di superare le esperienze che si concentrano esclusivamente su giornate di massa e di puntare su cammini pastorali molto più radicati nei territori, con gli educatori come compagni di viaggio dei propri giovani; percorsi che poi troveranno nella due giorni di Roma il loro culmine.

Ma come mai si è arrivati a scommettere su Reggio? Ce lo facciamo raccontare dal direttore dell’Istituto diocesano di Musica e Liturgia (IDML) “Don Luigi Guglielmi”.
“Tutto è partito nell’aprile del 2017 – spiega Mareggini – quando tramite don Giordano Goccini, allora incaricato diocesano per la Pastorale giovanile, ho incontrato a Reggio don Michele Falabretti. L’incontro riguardava l’animazione musicale della liturgia con particolare riferimento ai giovani e a come l’IDML stava affrontando questo tema: la riflessione, la composizione, lo studio, la ricerca”. In quell’occasione il responsabile nazionale recitò una sorta di mea culpa sul “silenzio” delle assemblee liturgiche giovanili nelle adunanze con il Papa: il poco coinvolgimento dei ragazzi nel canto non poteva piacere all’Ufficio Liturgico e nemmeno al Santo Padre.

Leggi il testo integrale dell’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 14 febbraio

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