A pochi giorni dall’iscrizione dalle classi prime delle scuole superiori l’invito degli Industriali reggiani è di scegliere percorsi formativi tecnico-scientifici in grado di favorire in prospettiva l’occupazione giovanile.
Nel corso delle prossime settimane le famiglie dovranno iscrivere i propri figli alle classi prime delle scuole superiori.
Mi pare utile riprendere il contenuto del dibattito emerso in questi giorni sulla stampa nazionale che evidenzia il paradosso dei tanti ragazzi che non studiano e lavorano, a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile al 32,7% e dei tanti imprenditori che non trovano giovani da assumere.
Anche a Reggio Emilia – come più volte evidenziato dalla nostra Associazione e riconfermato recentemente anche dalla Camera di Commercio – esiste la difficoltà per le imprese reggiane di assumere giovani diplomati o laureati negli indirizzi tecnici e ingegneristici.
Temo che, al momento della selezione del percorso di studio, i giovani e le famiglie non abbiano una conoscenza sufficiente delle implicazioni che la scelta della scuola avrà sulle prospettive lavorative.
E, anche quando la domanda di competenze è nota, sembra che la disponibilità di lavoro rimanga un criterio secondario nella scelta della formazione superiore.
Diverse analisi dimostrano che, alla base della disoccupazione giovanile e del fenomeno dei ragazzi “scoraggiati”, vi è il disallineamento tra le opportunità di lavoro generate dalle imprese e l’offerta di profili professionali formati dal sistema scolastico ed universitario.
Affrontare con risolutezza il problema della disoccupazione giovanile, riducendo il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro giovanile, presuppone adeguate politiche di orientamento – su cui Unindustria Reggio Emilia è da tempo impegnata – mentre, dal lato delle famiglie, impone di riflettere sulla scelta della scuola media superiore in funzione delle prospettive occupazionali sul territorio.
Per questo mi sento di sottolineare come i settori caratterizzati dalle maggiori prospettive occupazionali, a Reggio Emilia, sono costituiti dall’industria manifatturiera e, soprattutto, da quelle figure più direttamente coinvolte nella rivoluzione tecnologica: servizi informatici, competenze digitali, meccano-plastica, meccatronica e meccanica in senso lato.
Alla luce di tutte queste considerazioni è bene ricordare che l’istruzione tecnica offre un’ottima preparazione culturale e, soprattutto, garantisce un immediato inserimento al lavoro, senza togliere la possibilità di proseguire gli studi all’Università.
In provincia di Reggio Emilia disponiamo di Istituti tecnici di buon livello, con consolidati rapporti di collaborazione con le imprese del territorio. Questo legame continua ad essere essenziale per uno scambio ed un aggiornamento continuo tra scuola e impresa, attraverso il quale i giovani studenti, che saranno i tecnici e gli imprenditori di domani, possano realizzarsi e contribuire allo sviluppo e al benessere collettivo.
Vorrei quindi richiamare l’attenzione di famiglie, insegnanti e ragazzi verso una scelta consapevole, perché il futuro occupazionale dei giovani dipende innanzitutto da una coerenza tra i percorsi di istruzione e il mercato del lavoro.
Mauro Severi
Presidente Unindustria Reggio Emilia