Carità a vista d’occhio. E bocca

Progetti di valore all’Istituto «Galvani-Iodi»

In principio furono le protesi dentarie, poi arrivarono gli occhiali. Si potrebbe raccontare così, ma sarebbe una semplificazione. Più conforme alla realtà è dire che all’origine dei progetti solidali sfornati dagli studenti di quarta e quinta dell’Istituto “Galvani-Iodi” di Reggio c’è stato un seme di bene di cui troppo spesso si trascura l’importanza: l’ora di religione cattolica.
Come in tutte le intraprese umane, la differenza la fanno le persone e la loro passione. E così da quel seme deposto dal professor Alessandro Corsini nella “sua” ora e grazie a una collaborazione autentica tra gli attori in campo, ciascuno per la sua parte, ecco che in tante classi, nel corso di lunghi anni, sono maturati frutti abbondanti.

Frutti quasi incredibili a dirsi… però noi che facciamo i giornalisti li vogliamo riferire, precisando che sono aggiornati a sei mesi fa. Per ciò che concerne le bocche da curare, in diciott’anni di vita del progetto sono stati seguiti 717 pazienti, maschi e femmine (età media 47 anni), e realizzate 1.236 protesi, di tipologia fissa e mobile. Quanto agli occhiali, in un decennio ne sono state prodotte quasi 900 paia (137 soltanto nell’anno scolastico 2016-2017), per pazienti dai 15 mesi ai 70 anni di vita. Se calcoliamo il valore commerciale, oltrepassiamo comodamente il milione di euro!

Ma poiché qui parliamo di doni – e d’altronde chi riceve gli oggetti in questione non avrebbe la possibilità di pagarli – preferiamo soffermarci su altri valori, più rilevanti. Il primo è quello socio-sanitario, proprio perché gli ausili sono destinati effettivamente alla fascia più povera della popolazione. Poi c’è uno grande valore didattico: “Questi progetti – spiega il deus ex machina Alessandro Corsini – offrono ai migliori allievi odontotecnici e ottici delle classi quarte e quinte della scuola l’opportunità di vivere un’esperienza lavorativa reale e al tempo stesso li forma a un alto senso civico di cittadinanza attiva, nello spirito della solidarietà”. Ma non va dimenticata la valenza “politica”, giacché questa fucina benefica rende operativa una sinergia efficace tra istituzioni diverse. Quali?

Continua a leggere l’articolo completo di Edoardo Tincani su La Libertà del 24 gennaio

 

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