Passato, in Madagascar, l’incubo peste. Lo dice l’agenzia “Fides News” – organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie – in un dispaccio del 5 dicembre, in cui riporta un’intervista a suor Giacinta Gobetti, carmelitana minore delle Case della Carità, che opera ad Antananarivo nella missione diocesana presente da mezzo secolo nell’Isola Rossa. “Negli ultimi giorni non si hanno notizie di casi di peste nella capitale. La situazione è migliorata”, conferma suor Giacinta. Dopo aver dichiarato lo “stato di emergenza” chiudendo prima le scuole e poi vietando ogni forma di assembramento nei luoghi pubblici, il governo malgascio ha annunciato nei giorni scorsi la fine dell’epidemia nelle zone urbane, ma l’attenzione resta alta in tutto il Paese, che da agosto ha registrato 202 casi di morte per peste, perché l’epidemia è stagionale e durerà fino ad aprile 2018.
La peste è endemica in alcune aree del Madagascar, ma l’epidemia di quest’anno è stata più contagiosa in quanto i due terzi dei casi registrati riguardavano la peste polmonare, che può essere trasmessa da uomo a uomo e può portare alla morte in sole ventiquattr’ore. Inoltre, la diffusione sia dei casi di peste polmonare sia di quelli, in misura molto minore, di peste bubbonica, ha riguardato anche le grandi città, rendendo l’epidemia più virulenta degli scorsi anni.
Leggi l’articolo completo di Giuseppe Adriano Rossi su La Libertà del 16 dicembre