Lunedì 11 dicembre 2017 alle ore 16.00 nel Teatro di Sant’Agostino, via Reverberi n. 3 – Reggio Emilia, la Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi terrà una seduta di studio che sarà aperta dalle comunicazioni del presidente.
Il socio effettivo Fabrizio Anceschi relazionerà sul tema “Marco Emilio Lepido: tracce di memoria nella cultura reggiana”, in continuità con la precedente seduta dedicata alla Reggio romana. “On The Road”, la mostra inaugurata pochi giorni fa a Reggio, appare come un dovuto risarcimento nei confronti di un personaggio storico, Marco Emilio Lepido, che la cultura locale ha ignorato per lunghi tratti, relegandone la memoria a episodi incongrui tra loro. Bella la statua cinquecentesca del Clemente ora a Modena, ma che all’occorrenza avrebbe potuto cambiare identità, ancora di autore supposto quella che sovrasta ogni volta chi sale le scale del Municipio. E poi, quelle sì, alcune pubblicazioni locali che a lui si rifanno tra Ottocento e Novecento, culminate in un lunario che da Marco Emilio Lepido prendeva il nome e che è stato pubblicato fino alla fine del secolo scorso. Poco altro fino alla mostra odierna, appunto “tracce di memoria”.
Galeazzo Nosari e Franco Canova illustreranno “I Corradi-Gonzaga: una famiglia d’origine reggiana alla conquista di Mantova”. La ricerca sulla famiglia, che ebbe le sue origini altomedievali nel Reggiano, ha portato alla individuazione di alcune figure che furono di rilievo nell’età canossana e successivamente con il comune di Reggio. Diversi esponenti furono presenti in atti importanti. A Mantova, li si trova con la duplice forma cognominale: Corradi e de Gonzaga. Nel 1304, un importante esponente della famiglia, Ghiberto, fu investito di molte terre e paesi fra il Reggiano e il Mantovano. Con il colpo di stato del 1328, Mantova passò dai Bonacolsi ai Gonzaga, con Luigi che era imparentato con Ghiberto. Nel 1306 l’espansione mantovana si fece strada nel Destra Po coi Bonacolsi e nel 1335 la stessa Reggio fu consegnata dai Fogliani ai Gonzaga, e finì per perdere così la sua autonomia.
Nicola Tirelli Prampolini presenterà “Il beneficio della Pietà eretto nella parrocchia di Arceto di Scandiano: storia di una contesa”. La ricerca verte sul beneficio ecclesiastico semplice denominato “della Pietà” ed esistente nella chiesa parrocchiale di Arceto fino al 1866, anno di soppressione di questo istituto giuridico. Fu eretto nel Settecento da Rocco Rasori, nato ad Arceto nel 1656 ed appartenente ad una illustre e benestante famiglia locale. I diritti di patronato legati a questo beneficio saranno poi oggetto di numero contese, sia per il diritto attivo sia per il diritto passivo, coinvolgendo famiglie reggiane di spicco quali i Cerretti, i Fogliani, i Ruspaggiari e i Prampolini, per citarne alcune. Alcune cause videro la pubblicazione di memoriali a stampa. Una complicata vicenda, tuttavia abbastanza comune, spaccato di una società reggiana d’altri tempi.
La seduta sarà conclusa dallo scambio degli auguri.