Il progetto RaiSE ha fatto tappa in Emilia-Romagna

Tre giornate per discutere di economia sociale con alcuni protagonisti della Regione Emilia-Romagna ed europei ospitati da ERVET dal 20 al 22 novembre 2017

La ricchezza di esperienze e realtà del mondo cooperativo e dell’impresa sociale dell’Emilia-Romagna in vetrina per i partner stranieri provenienti da Catalogna, Scozia, Ungheria, Irlanda, Austria e Svezia (Regione Orebro).

Come emerge dall’analisi regionale, realizzata nell’ambito del progetto da ERVET con il supporto di AICCON – Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit e presentata durante l’evento, nella regione Emilia-Romagna l’economia sociale costituisce uno dei settori più dinamici del panorama nazionale con una presenza di rilievo ed in continua crescita.

Secondo l’ultimo Censimento delle istituzioni Non Profit del 2011, le organizzazioni dell’economia sociale in Emilia-Romagna erano l’8,24% di quelle complessivamente attive in Italia, per un totale di 28.947 istituzioni ed impiegavano il 13.7% del totale dei lavoratori retribuiti e 428.550 volontari. Dati più recenti elaborati da Unioncamere al 31/10/2016 rilevano che nella nostra regione sono attive 27 imprese sociali iscritte al registro delle imprese che occupano 585 addetti ma, se si allarga lo sguardo alle cooperative sociali, emerge una popolazione di 875 unità per 51.374 occupati. L’Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, per occupazione nell’ambito della impresa cooperativa con 237.979 addetti (oltre 14 ogni 100 occupati).

Accanto a questi dati significativi che fanno parte della mappatura dell’ecosistema delle imprese sociali in Europa prevista da RaiSE con il contributo di tutti i partner e che sarà pronta nei prossimi mesi, ERVET ha restituito una parte degli elementi emersi da una indagine condotta tramite interviste dirette a 20 imprese sociali con sede sul territorio regionale. Caratteristiche e bisogni emergenti, alcuni dei quali condivisi da attori europei presenti che si sono confrontati in tavoli di lavoro tematici suddivisi in: “Servizi sanitari e socio-educativi”, “Inclusione sociale e lavorativa ed immigrazione”, “Attività produttive e nuove opportunità” hanno dati ottimi spunti di lavoro che saranno oggetto di approfondimento nelle prossime attività di progetto. Ciò che è affiorato riguarda principalmente: una spinta imprenditoriale e la necessità di nuovi assetti organizzativi che permettano di rispondere a bisogni emergenti e alle mutate caratteristiche del mercato di riferimento; la ricerca di nuove fonti di finanziamento (nuovi clienti, progettazione europea, diverisificazione della committenza e del mercato; la necessità di abilità manageriali e di profili con competenze economico/gestionali e commerciali; la creazione di reti europee e, per le imprese più grandi, l’avvio di percorsi di internazionalizzazione, di ricerca e di innovazione; la rilevanza di sistemi e modalità di valutazione dell’impatto sociale in relazione a servizi e prodotti offerti sul mercato in competizione con il settore del profit.

A chiudere l’evento, un seminario dedicato a “Appalti pubblici ed imprese sociali”. Ha suscitato un notevole interesse la tematica degli appalti e della co-progettazione in riferimento al mondo delle imprese e dei servizi sociali nel quadro delle politiche, delle normative e dei diversi approcci europei che implicano un cambiamento dei modelli di approccio sia nella pubblica amministrazione sia nelle imprese sociali. Un’attenzione specifica è stata rivolta alle linee guida sul tema illustrate da Cinzia Ioppi della Regione Emilia-Romagna e alla prospettiva fornita dalle cooperative sociali presentata da Alberto Alberani per conto dell’Associazione delle Cooperative Italiane.

Fondamentale per la buona riuscita del progetto, è l’apporto delle Centrali Cooperative emiliano-romagnole (AGCI, Confcooperative e Legacoop), di ANCI, del Forum del Terzo Settore, di Aster che assieme alla Regione Emilia-Romagna, rappresentata da tre Assessorati (Politiche di welfare e politiche abitative; Coordinamento politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro; Attività produttive, piano energetico, economia verde e ricostruzione post-sisma) indirizzano e supportano lo sviluppo delle attività di RaiSE finalizzate a migliorare la politiche regionali a supporto della competitività delle imprese sociali. In particolare il riferimento è al Piano Operativo Regionale 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo.

Le imprese e gli attori del mondo dell’economia ed imprenditoria sociale che hanno controbuito all’iniziativa e alla implementazione del progetto,  offrendo importanti contributi: Società Dolce, Proges, ASP Città di Bologna, Associazione ISNET, Ancora Servizi, Zerocento, Lai Momo, Camelot, Dimora D’Abramo, Arca di Noé, Open Group, Il Bettolino, Il Girasole per l’Italia, Aberdeen Foyer per la Scozia, Social Finance Foundation per l’Irlanda, Asproseat per la Spagna, “Swedish Village Action Movement” assieme a Comune e Scuola di Hallefors per la Svezia, “Parents’ House” e Symbiosis Foundation per l’Ungheria.

Link:

Progetto RaiSE

www.interregeurope.eu/raise

Maggiori informazioni sul sito di ERVET

http://www.ervet.it/?page_id=9699