Seduta di studio sulla Via Emilia

La Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi terrà lunedì 27 novembre 2017 alle ore 16.00, nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia “Pietro Manodori” – via Carducci 1/a, Reggio Emilia – una seduta di studio monografica nell’ambito delle iniziative “2200 anni lungo la Via Emilia”.

I lavori saranno aperti dalla comunicazioni di Giuseppe Adriano Rossi, presidente della Sezione, e dall’indirizzo di saluto di Gianni Borghi, presidente della Fondazione.

La comunicazione di Carlo Baja Guarienti verterà su storie di viaggiatori sulla via Emilia nella prima età moderna. Anche nei secoli della decadenza del sistema viario romano la via Emilia rimane l’asse principale su cui si muovono i viaggiatori che attraversano la pianura fra Piacenza e Bologna. Mercanti, pellegrini, soldati, artisti, religiosi e sovrani: tutti coloro che compiono il viaggio verso la città dei Bentivoglio – poi capitale della legazione pontificia – percorrono almeno in parte il tracciato dell’antica via consolare. Dai loro resoconti si può scoprire come cambiano nei secoli le città attraversate dalla via Emilia (e in particolare Reggio) fra accoglienza, pericoli, periodi di decadenza e rinascita.

L’intervento di Walter Baricchi focalizzerà l’opera dell’architetto Domenico Marchelli e l’arrivo del neoclassico a Reggio Emilia e illustrerà, attraverso videoproiezioni, la riduzione dei portici di via Emilia San Pietro. L’architetto Marchelli, attivo a Reggio a partire dal 1790 fino al 1832, è stato assoluto protagonista del rinnovamento architettonico della città con l’introduzione dello stile neoclassico ispirato all’ideologismo di Giovanni Antonio Antolini.

Con l’arrivo della Rivoluzione francese nel 1796 e la conseguente grave crisi economica con il forte accentuarsi del pauperismo, la Municipalità reggiana era stata indotta ad avviare un programma di lavori pubblici per offrire occupazione alla popolazione. L’intervento di maggior rilievo è costituito dalla “Fabbrica di San Pietro”, progettata e diretta dal Marchelli che riprogetta la cortina edilizia del lato nord della via Emilia tra l’attuale via Roma e Porta San Pietro. Attuata in due fasi, la prima iniziata nel 1797 tra la Chiesa di San Pietro e la Porta omonima, la seconda tra la stessa Chiesa e via Roma tra il 1819 e il 1822, ha sostituito la varia sedimentazione edilizia di matrice medievale e rinascimentale con un’architettura priva di portici improntata ai canoni estetici del neoclassicismo.