Servizi per 88 mila persone nel bilancio sociale Romero

Inaugurato il secondo edificio della Polveriera

Sono oltre 88.000 le persone che, nel corso del 2016, hanno fatto riferimento ai servizi delle cooperative associate al Consorzio Oscar Romero.

Il rilevante dato emerge dal bilancio sociale presentato dal Consorzio aderente a Confcooperative proprio nella giornata in cui, in via Terrachini è stato inaugurato il completamento dei due grandi edifici della Polveriera di Reggio Emilia, che ha comportato un investimento di 4,5 milioni di euro da parte del Consorzio de di gran parte delle coop associate.

Una rete, quella del “Romero”, che conta 13 imprese impegnate nel campo dei servizi educativi, nell’accoglienza, nel sostegno a disabili, anziani, famiglie e minori, in agricoltura e nella manutenzione del verde, nell’inserimento lavorativo di persone segnate da fragilità e disagio, nella sanità e nella salute mentale, nella ristorazione e in lavorazioni industriali.

“Questa grande articolazione – sottolinea il presidente del Consorzio, Valerio Maramotti – ha consentito alle nostre cooperative sociali di stabilire un profondo legame con le comunità locali e, al tempo stesso, con parte significativa di quella committenza pubblica e dell’industria privata che ha consentito di implementare tanti servizi a favore delle categorie più deboli di cittadini e di inserire nel mondo del lavoro centinaia di persone – in prevalenza giovani – a forte rischio di emarginazione”.

“Nel 2016 – prosegue Maramotti – la nostra rete di imprese ha realizzato un fatturato superiore ai 50 milioni di euro, ma più ancora di questo valore crediamo assumano un’importanza straordinaria le cifre riferite agli utenti dei servizi (88.000, appunto), ai lavoratori occupati, che si sono attestati a 1.254 unità, ai 200 volontari impegnati e ai soci che alimentano la vita delle cooperative”.

“Siamo in presenza – spiega il presidente del Consorzio Romero – di oltre 1.000 soci “imprenditori sociali” impegnati nella promozione di un interesse comunitario che passa attraverso l’organizzazione di attività sociali, educative e di inserimento lavorativo, la promozione di investimenti nella rigenerazione e riqualificazione di beni da restituire alla comunità, lo sviluppo di iniziative innovative in molteplici campi tra i quali – in primo luogo – l’obiettivo del lavoro”.

Un insieme di aree di lavoro che proprio nella Polveriera – inaugurata oggi a conclusione del recupero del secondo edificio oggetto di intervento – trova una emblematica sintesi, con locali dedicati a servizi per disabili (centro diurno e residenziale), a laboratori socio-occupazionali, a servizi per l’integrazione lavorativa, al co-working ma anche alla ristorazione, alla formazione e capaci di ospitar venti culturali integrati nel quartiere e aperti a tutti i cittadini.

A sottolineare il  valore di quello che non appare soltanto un recupero, ma una vera e propria generazione di nuove funzioni e di luoghi rimasti storicamente estranei al contesto cittadino sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Luca Vecchi, il vicesindaco Matteo Sassi, il presidente della Provincia, Gianmaria Manghi, il presidente di Confcooperative, Matteo Caramaschi, il presidente della Polveriera, Leonardo Morsiani, il presidente del Consorzio nazionale CGM, Stefano Granata, il presidente della Fondazione Manodori, Gianni Borghi, la portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore,Claudia Fiaschi, il sociologo Flaviano Zandonai, segretario di Iris Network (la rete italiana degli istituti di ricerca sull’impresa sociale) e il direttore di Confcooperative, Giovanni Teneggi.