Rivoluzione digitale. E il lavoro?

Martedì alle 17.30 arriva a Reggio padre Antonio Spadaro

Poteva la trasformazione digitale non investire anche il mondo del lavoro? No. Infatti si parla da tempo di Industria 4.0, generatrice di nuove professionalità ma pure distruttrice di posti tradizionali. Il solito chiaroscuro delle tecnologie. Alla sezione reggiana dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid), presieduta dal professor Luigi Grasselli, va dato merito di avere preso sul serio questo fenomeno globale anche sul piano etico, patrocinando una serie di incontri che, iniziati a fine maggio fra i soci, si apriranno al convegno pubblico di sintesi del progetto che si terrà martedì 21 novembre alle 17.30 nella sala conferenze del Museo diocesano, dove interverrà il direttore de La Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro, teologo gesuita, uno dei massimi esperti cattolici di cultura digitale, consulente di papa Francesco. In dialogo con Massimo Temporelli, Spadaro interverrà sul tema “Le sfide della cultura digitale”.

Di “Digitale e Lavoro 4.0”, intanto, si è parlato lo scorso mercoledì 8 novembre nell’Aula Mater dell’Oratorio Don Bosco di Reggio. L’introduzione di Francesco Buzzoni, segretario dell’Ucid reggiana, ha catturato la curiosità dei presenti, mista a un filo di sgomento, grazie alla riproduzione di brevi filmati, da YouTube, in grado di far vedere la crescita esponenziale dell’evoluzione tecnologica: in parole povere, vuol dire che si va riducendo sempre più il tempo che intercorre tra il lancio di una certa innovazione e la presentazione di quella successiva; in parallelo, aumenta la fatica che dobbiamo fare per assimilare i cambiamenti.
Se ne ha comune esperienza osservando il mercato degli smartphone, e per sentirsi sovrastati basti dire che in un solo minuto nel mondo si scambiano in media 16 milioni di messaggi.

Un primo video riprodotto in sala ha mostrato le potenzialità dell’Internet delle cose, con elettrodomestici e altri oggetti di uso quotidiano in dialogo tra loro: visto che sono intelligenti – ecco balenare la domanda tentatrice – perché non farli lavorare al posto nostro, in casa o in ufficio?
In un altro si comprendono i risultati dell’Industria 4.0, sintetizzabili nella customizzazione di massa (cioè nella possibilità di adeguare i prodotti alle esigenze personali di tutti i clienti) e nella contrazione del time to market, ossia il tempo che passa dall’ideazione alla commercializzazione di un certo bene.
Ancora, uno spot di Apple con protagonista l’attore e produttore cinematografico Dwayne Johnson magnifica la teoria di attività che si possono gestire tramite “Siri”, l’assistente digitale addestrata a rispondere alle domande umane.

Leggi l’intero articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 18 novembre

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