Esserci per ricostruire i cuori

Il reportage: in viaggio nella diocesi di Camerino – San Severino Marche con la delegazione regionale Caritas a un anno di distanza dal terremoto

Il 26 e il 30 ottobre 2016 tre forti scosse di terremoto colpiscono l’Italia centrale. Quella del 30 ottobre in particolare, con una magnitudo del 6.5, risulta essere la più forte registrata in Italia negli ultimi 40 anni. La gente è già stremata dalle scosse che hanno colpito la zona di Amatrice in agosto e in molti, dopo il terremoto del 26 ottobre, scelgono di dormire fuori. Così, grazie a Dio, quando arriva il forte sisma del 30 ottobre non muore nessuno. Il terremoto però lascia dietro di sé tanta paura e una lunga serie di danni. Altre scosse colpiscono l’Italia centrale nel gennaio 2018 in uno sciame che sembra non avere fine.

Nel mezzo del «cratere»
Dopo i sopralluoghi l’elenco dei comuni colpiti, quelli inseriti nel cosiddetto “cratere sismico”, è di ben 131 municipalità. 87 sono comuni marchigiani dei quali 46 in provincia di Macerata. La diocesi più colpita è quella di Camerino – San Severino Marche dove si contano 20.625 sfollati su 57.500 abitanti e ben 30 dei 32 comuni inseriti nel “cratere”.
Qui i disagi del sisma hanno amplificato le naturali criticità di un territorio di montagna, già soggetto a spopolamento. Per gli edifici di culto poi è stata una vera e propria strage con 345 chiese danneggiate su 381. La situazione è apparsa fin da subito così grave da invocare un affiancamento e Caritas Italiana ha chiesto alle Caritas di Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Calabria di gemellarsi con la Diocesi di Camerino – San Severino e di collaborare con la Caritas di Fermo (dove molte persone sono state alloggiate negli alberghi in attesa che cessasse l’emergenza).

Il 30 ottobre, a un anno dalla scossa più forte, una delegazione delle Caritas dell’Emilia Romagna ha partecipato alla giornata di incontro e visita nel territorio dell’arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche. La delegazione, partita da Reggio, era guidata da monsignor Douglas Regattieri, vescovo di Cesena – Sarsina e referente del Consiglio Episcopale dell’Emilia Romagna per la Caritas, e composta da Isacco Rinaldi e Marco Bernini (rispettivamente direttore e membro del gruppo per le emergenze della Caritas reggiano-guastallese), da Gian Giacomo Magalotti direttore della Caritas di Cesena – Sarsina, e da Sauro Bandi, direttore della Caritas diocesana di Forlì – Bertinoro e delegato regionale Caritas dell’Emilia Romagna. Per questa “Giornata del ricordo” a un anno dal sisma sono giunti a Camerino anche delegazioni Caritas provenienti dalla Liguria e da Cremona (quest’ultima guidata dal vescovo Antonio Napolioni, originario di Camerino) che hanno stretto gemellaggi, inviato volontari, prestato assistenza alla Diocesi camerte.

Continua a leggere il testo integrale dell’articolo di Emanuele Borghi su La Libertà dell’11 novembre

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