«Padre misericordioso» in cammino: una recente unità fra storiche diversità

Venerdì e domenica il Vescovo visita le comunità di Sacro Cuore, Preziosissimo Sangue, Rivalta e Coviolo

Non è difficile immaginare che quando il vescovo Massimo compirà la sua visita all’unità pastorale numero 8 di Reggio Emilia, recentemente battezzata “Padre Misericordioso”, sarà tempestato di domande e di richieste di consiglio e incoraggiamento. Perché qui, probabilmente più che in altre situazioni, l’accelerazione verso l’unione pastorale di parrocchie storiche e differenti come Baragalla, Belvedere, Coviolo e Rivalta ha lasciato sul terreno non pochi “dispersi”: persone che avevano una forte identificazione nella loro comunità e che poi, a volte per una sorta di indisponibilità o per una perplessità insuperata nei confronti della nuova realtà, non si sono (ancora) inserite nel cammino intrapreso, che ha il suo punto nevralgico nel centro pastorale Sacro Cuore, in via Monsignor Baroni.

Proprio qui fanno vita comune i quattro sacerdoti che dal 2015 si occupano delle varie attività, a cui va dato atto di un impegno intenso e cordiale per far progredire il progetto diocesano che hanno ereditato: sono il parroco don Davide Poletti, il vicario parrocchiale don Paolo Tondelli e il collaboratore pastorale don Antonio Romano; a loro qualche mese fa si è aggiunto don Matteo Galaverni, ridisceso in città dai nostri monti; da anni offre il suo contributo pastorale anche il veterano don Emilio Perin, mentre don Luigi Gianferrari è costretto in casa dalle sue condizioni di salute.
“Il Vescovo – spiega don Davide Poletti – ha approvato la scelta di noi presbiteri di vivere tutti al Sacro Cuore. Preghiamo insieme al mattino e condividiamo il pranzo; il lunedì ci troviamo per stilare il calendario liturgico settimanale e per confrontarci sugli aspetti più concreti della pastorale”.

Continua a leggere l’articolo completo di Edoardo Tincani su La Libertà dell’11 novembre

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