Società San Vincenzo de’ Paoli, iniziative tra Roma e la nostra diocesi

Da La Libertà del 28 ottobre

Dal 12 al 15 ottobre la Famiglia Vincenziana si è riunita a Roma in un Simposio internazionale per solennizzare i 400 anni del carisma vincenziano. Quando si parla di Famiglia Vincenziana ci riferiamo a quell’insieme di congregazioni, gruppi, associazioni e movimenti fondati direttamente da san Vincenzo de’ Paoli o che sono da lui ispirati attraverso importanti figure di religiosi e laici che dal lontano 1617 hanno nel tempo mantenuto e rafforzato il carisma del suo fondatore, quali suor Luisa di Merillac, santa Giovanna Antida, Caterina Labouré ed il beato Federico Ozanam.
è proprio a quest’ultimo, di cui quest’anno ricorre il ventennio della beatificazione, che fa riferimento la nostra “Società San Vincenzo de’ Paoli” di Reggio Emilia e Guastalla. Nel 1833 egli, studente alla Sorbona, durante una conferenza di diritto e storia, in accordo coi suoi amici, decise di rispondere concretamente a questa domanda: “Non vi pare che sia ora di passare dalle parole ai fatti e di affermare con le opere la vitalità della nostra fede?”. Nacque così la prima “Conferenza della Carità”, alla quale sono seguite fino a oggi Conferenze in tutto il mondo che ancora perseguono queste finalità: la visita domiciliare ai poveri e il sostegno degli aderenti nella fede cristiana.

Noi di Reggio e provincia abbiamo partecipato al Simposio guidati dalla nostra presidente provinciale Giovanna Bigi e spiritualmente da don Antonio Romano dell’unità pastorale “Padre Misericordioso”.
In quei giorni a Roma abbiamo avuto modo di riscoprire le nostre origini e di rafforzare il senso di appartenenza alla nostra associazione. Proprio il Papa, nell’udienza di sabato 14 ottobre, ha rimarcato le nostre tracce attraverso tre verbi, ben posti nell’ordine di priorità e dando di ognuno un significato breve e preciso, da non dimenticare.

Adorare. La preghiera è fermarsi davanti a Dio e solo pregando si toccano i cuori della gente quando si annuncia il Vangelo. L’adorazione: questa è la preghiera più pura, chiedere a Dio “che il Suo Spirito venga a noi e lasciare che le nostre cose vadano a Lui”. I problemi e le situazioni difficili , ciò che a volte non si comprende, tutto rientra nell’adorazione e chi adora diventa più comprensivo, “supera le proprie rigidità e si apre agli altri”.
Accogliere. Il cristiano accogliente è colui che senza lamentarsi crea concordia e comunione, anche se non viene ricambiato; accogliere significa ridimensionare il mio io, il mio tempo, i miei programmi, abituarsi a far entrare nella propria vita il tu e il noi.
Andare. Il Papa ci sollecita simpaticamente a non restare al chiuso a scaldarci davanti al caminetto, ma a portare il fuoco della Carità e ad andare incontro agli altri con entusiasmo e semplicità, come vuole il Signore .
Al ritorno, sul pullman, queste parole ce le siamo ripassate per infiammarci e riconfermarci nell’amicizia e nell’impegno verso chi necessita di sostegno materiale, morale e spirituale.

Le nostre “Conferenze” sparse sul territorio (Reggio, Guastalla, Rio Saliceto, San Martino in Rio, Rivalta, Correggio, Campagnola), in questi giorni saranno presenti presso alcuni cimiteri con l’iniziativa “Il fiore della Solidarietà”, un modo per ricordare i defunti attraverso un’offerta utile a ricevere un cartellino con sopra illustrato un fiore su cui indicare la provenienza di chi ha preferito donare un fiore di solidarietà al posto di quello vero, iniziativa che serve a finanziare i nostri progetti di carità. Le opere della Società San Vincenzo de’ Paoli sono rivolte a diverse situazioni di bisogno (visite ad anziani, malati, famiglie in difficoltà, doposcuola, feste dei nonni, collaborazioni con altre associazioni di carità, carcerati…), e quasi tutte presenti nell’ambito parrocchiale del proprio territorio. Tutto torna: la carità è un grande dono per noi, perché sappiamo dove abita il Signore.

Anna Maria Bazzani
Società San Vincenzo de’ Paoli – Conferenza di Rivalta