Da poveri alle nozze

Due professioni solenni nella Festa delle Case della Carità. L’omelia di Camisasca

C’erano più di 2.000 persone al Palasport di Reggio, nel pomeriggio di domenica 15 ottobre, per partecipare alla Festa della Famiglia delle Case della Carità, nella solennità della patrona santa Teresa di Gesù e nel ricordo del 75° anniversario della nascita delle Carmelitane Minori. Per l’occasione, attorno al pastore diocesano, si sono radunati i confratelli vescovi reggiani Lorenzo Ghizzoni, di Ravenna-Cervia, e Daniele Gianotti, di Crema, assieme agli emeriti di Brescia Luciano Monari e di Reggio Emilia-Guastalla Adriano Caprioli.
Durante la liturgia hanno emesso la professione perpetua nelle Carmelitane Minori della Carità suor Elena della Madonna della Ghiara e suor Maria Angelica della Madonna della Ghiara, mentre 21 ausiliari, tra cui 19 donne, hanno ricevuto il Crocifisso. (clicca qui per vedere tutte le foto)
Ecco l’omelia del Vescovo:

Cari fratelli e sorelle,
questo appuntamento è diventato per me un momento atteso. Vedo qui riunito un popolo in festa. Un popolo numeroso, un popolo variegato, un popolo formato da famiglie, giovani, fratelli e sorelle consacrati, diaconi e sacerdoti, assieme per partecipare all’Eucarestia. Saluto con affetto i miei confratelli nell’episcopato monsignor Adriano Caprioli, monsignor Daniele Gianotti, monsignor Lorenzo Ghizzoni, monsignor Luciano Monari.

Sono molti i motivi di festa. Innanzitutto, la gratitudine per i 75 anni di vita delle Carmelitane Minori.
Gli anniversari non sono semplici occasioni per scambiarsi gli auguri.
Sono momenti privilegiati in cui ci è data la possibilità di porre lo sguardo su ciò che normalmente viviamo con un po’ di distrazione o abitudine: la grazia di Dio che accompagna la nostra esistenza e la rende ricca di incontri, di conversioni e di opere.
Credo che questi siano stati i frutti della vostra storia: accompagnamento alle persone sole, ai bisognosi, ai poveri; occasione di crescita nella preghiera e nella fede; carità di tante iniziative rivolte a tutti.
Ringraziamo dunque il Signore per la vostra presenza e chiediamogli di illuminare il futuro con letizia e speranza. Segni di letizia e speranza, infatti, sono questi nostri fratelli e sorelle, famiglie, consacrati e ausiliari che oggi sono qui per rinnovare, in modi differenti, il loro impegno davanti a Dio all’interno della famiglia delle Case della Carità.

Continua a leggere tutta l’omelia di monsignor Camisasca su La Libertà del 21 ottobre



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