La «Laudato si’» vista dai piccoli

Parla reggiano uno dei libri offerti al Papa a Bologna

Prendete gli alunni di una scuola dell’infanzia. Prendete anche uno scampolo di giardino poco distante dalle aule, da riqualificare opportunamente, anche a cura dei bambini, togliendo erbacce e foglie morte e seminandovi nuova vita. Aggiungete alcune altre figure adulte non propriamente secondarie, come un parroco dai mille interessi, una biologa generosa, un’agronoma esperta di progettazione del paesaggio e poi, naturalmente, direttrice, insegnanti e pedagogista “made in Fism”. Otterrete un’esperienza didattica molto coinvolgente, che ha permesso di rallentare i ritmi forsennati a cui siamo abituati, purtroppo fin da piccoli, per incontrare in un colpo solo i tempi antichi della natura, ormai semisconosciuti ai nativi digitali, e il magistero ecologico di Francesco. Nel caso della scuola dell’infanzia paritaria San Pellegrino di Reggio, poi, questa forma intelligente di conoscenza & partecipazione si è lasciata illustrare volentieri, da fotografie, piantine e pensieri tradotti perfino in inglese, trasformandosi nella pubblicazione “Con i bambini esplorando l’Eden”, curata dalle Edizioni Tecnograf (78 pagine a colori, 18 euro).

A Bologna, il 1° ottobre scorso, c’era anche questo titolo nella mostra di libri per ragazzi visitata dal Pontefice e allestita tra la basilica di San Domenico e quella dei Santi Bartolomeo e Gaetano. Il volume reggiano è infatti inserito nel progetto mondiale “Nurturing youthful humanism”, ovverosia “Coltivando un giovane umanesimo”, che raccoglie 200 testi provenienti da tutto il mondo e adatti a declinare le parole di papa Francesco su nove grandi temi (sobrietà felice, unità e dialogo, migranti, famiglie, diversabilità, scuola e cultura, lavoro, pace e democrazia, terra): alcuni sono classici, altri recenti o nuovissimi. A proposito: è disponibile anche il catalogo dell’esposizione, prodotto da BolognaFiere con la collaborazione di Giunti Editor, con l’introduzione dell’arcivescovo Matteo Zuppi.

Durante il passaggio alla mostra lo sguardo del Papa – riferiscono fonti attendibili – si è soffermato benevolo sulla peculiarità dell’albo di San Pellegrino. Quale? Il suo aver pensato i bambini non solo come destinatari di storie illustrate, ma come attori di ricerche, racconti e figure.
Patricia Aldana, presidente di Ibby Foundation, che opera nell’ambito della letteratura per ragazzi, e come lei gli esperti del settore che hanno accompagnato il progetto, devono aver pensato che tra i molti modi per coltivare un giovane umanesimo uno dei più diretti è proprio quello di permettere ai bambini di città di affondare le mani nella terra e di rendersi utili nel recupero di un piccolo lembo verde facendosi affiancare dai più grandi, ivi compresi alcuni stranieri accolti in parrocchia. Sì, perché a San Pellegrino, da 17 anni a questa parte, si pratica l’accoglienza dei migranti.

Continua a leggere il testo integrale dell’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 21 ottobre



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