Quando si può parlare di “dipendenza patologica” degli adolescenti nei confronti del web e come intervenire in questi casi? E come, al contrario, sfruttare al meglio le opportunità che la rete offre a questi giovani senza che imbattano in contenuti e relazioni poco idonei e talvolta pericolosi (cyberbullismo)?
Sono queste alcune delle domande cui la cooperativa sociale “Progetto Crescere” e la sue equipe di neuropsichiatri infantili, psicologi e psicoterapeuti darà risposta con l’iniziativa “Liberi nella rete: adolescenti e internet tra rischi e opportunità. Uno sguardo psicologico” in programma martedì 10 ottobre alle 18,30 in via Kennedy 17, a Reggio Emilia.
Un confronto tra cittadini e professionisti (“Progetto Crescere” è tra le più importanti cooperative italiane nel campo dei servizi educativi e sanitari) che affronterà a tutto campo il tema del rapporto tra l’adolescenza e l’utilizzo dei nuovi strumenti informatici (smartphone, internet, social, giochi informatici) l’onnipresenza dello smartphone), approfondendo le diverse opportunità e, al contempo, i rischi che oggi corrono i giovani “nativi digitali”.
“Per i ragazzi – sottolinea Maria Teresa Faccin responsabile del Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia di “Progetto Crescere” – la rete rappresenta un primario contesto di relazione, oltre a quello fisico; un “luogo – non luogo” in cui ci si conosce, ci si fidanza, si litiga”. “Tuttavia – prosegue Maria Teresa Faccin – l’utilizzo della rete può divenire a volte eccessivo, finendo per pregiudicare altri contesti di vita dei ragazzi, ma per cogliere davvero segnali di dipendenza sui quali intervenire, così come per evitare ingiustificate forme di allarme, occorrono sguardi e strumenti che, prima di tutto, debbono essere nel bagaglio di conoscenze a disposizione dei genitori, che sono i primi destinatari della nostra iniziativa”.
“Le riflessioni sull’utilizzo dei nuovi mezzi informativi – sottolinea la responsabile del Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia di “Progetto Crescere”, aderente a Confcooperative e al Consorzio Oscar Romero – coinvolgono però fortemente anche la scuola e i contesti educativi in genere”. “Proprio per questo – conclude Maria Teresa Faccin – con il confronto del 10 ottobre vogliamo anche approfondire i modi attraverso i quali la scuola può integrare questi nuovi linguaggi nel proprio modo di insegnare, avvicinando e coinvolgendo meglio i ragazzi che dalla rete ricevono stimoli che sicuramente incidono in modo rilevante sui loro percorsi educativi”.