Il coraggio di Blessing

A Regina Pacis serata su migrazioni e schiavitù di esseri umani con la testimonianza di una giovane nigeriana fuggita dall’inferno della tratta, che ha pubblicato un libro

“Perché siamo qui?”. “Non c’è una via d’uscita, nessuno ci può aiutare. Sorella abbi pazienza perché ci si abitua”. è iniziata così, con queste agghiaccianti parole (“Ci si abitua”), la permanenza in Italia di Blessing Okoedion, giovane nigeriana ingannata, venduta, resa schiava e costretta a prostituirsi. Blessing è fra le poche donne vittime della tratta di esseri umani a raccontare la sua storia dopo essere uscita dall’inferno della prostituzione. La sua testimonianza è documentata nel libro “Il coraggio della libertà. Una donna uscita dall’inferno della tratta” scritto insieme alla giornalista Anna Pozzi e uscito quest’anno per la casa editrice Paoline.
Blessing Okoedion e Anna Pozzi, autrice e coautrice del libro, sono intervenute la sera di domenica 24 settembre nella grande sala del Centro parrocchiale di Regina Pacis a Reggio. L’evento “Migrazioni e tratta di esseri umani” è stato organizzato da libreria Paoline di Reggio Emilia, Ufficio Migrantes diocesano e associazione Rabbunì.

Il cammino della Chiesa
L’incontro, introdotto dal diacono Francesco Braghiroli, direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano, si è inserito nel cammino che la Chiesa reggiano-guastallese ha inizito oltre vent’anni fa per incontrare e accompagnare le donne vittime della tratta e della prostituzione. In diocesi operano l’unità di strada dell’associazione Rabbunì che incontra le persone sulla strada due volte alla settimana; il progetto Maria di Magdala che raccoglie gli sforzi di Rabbunì, Caritas, Cav, cooperativa Madre Teresa, suore del Buon Pastore, Casa Betania e alcune parrocchie; la struttura di accoglienza “Casa Bruna e Dante” e realtà di accoglienza per percorsi di autonomia nelle parrocchie.

“è un cammino di Chiesa, sulla strada”, precisa Braghiroli nell’introdurre la serata, alla quale, dice, avrebbe voluto partecipare anche il vescovo Massimo (impegnato a Milano per l’ingresso dell’arcivescovo Delpini) e del quale porta i saluti. “Queste sorelle e questi fratelli sono sorelle e fratelli di ciascuno di noi, come dice il Papa. è una Chiesa della strada. è un cammino che si fa incontro alle ragazze, perché qualcuno dica loro «Esci dalla strada, torna a essere libera». è un cammino che si fa accanto a loro, un cammino di liberazione; ma anche che si mette dietro a loro. Perché in questo cammino loro ci stanno davanti ci aspettano e ci precedono”.

La compravendita di esseri umani
Nel mondo si stima che il fenomeno della tratta (cioè la compravendita di persone rapite, ingannate e ridotte in schiavitù) coinvolga 21-35 milioni di persone. è Anna Pozzi a tracciare il quadro del fenomeno. Il 70% delle persone trafficate sono donne e bambine che in gran parte finiscono vittime dello sfruttamento sessuale. Non esiste paese al mondo privo di questa forma di schiavitù (tra nazioni di origine, transito e destinazione di esseri umani), il cui volume d’affari supera quello della droga o delle armi. La riduzione in schiavitù per sfruttamento sessuale è sostenuta da una domanda di prestazioni sessuali a pagamento che, solo in Italia, si stima siano 9-10 milioni ogni mese. “La tratta di donne e bambine nigeriane”, dice Anna Pozzi, “è iniziata oltre trent’anni fa, ma è un fenomeno ancora semisconosciuto”. Dal 2015 gli arrivi in Italia di cittadini nigeriani sono cresciuti in modo esponenziale. Nel 2014 arrivarono in 1.400, ma nel 2015 furono 5.600 e nel 2016 11.000. Da un punto di vista demografico la fascia d’età più rappresentata (40%) sono le bambine di 13-14-15 anni.

Leggi l’articolo integrale di Emanuele Borghi su La Libertà del 30 settembre

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