Finanziati due progetti made in Reggio contro la povertà educativa

Comune, Provincia, Fondazione Manodori e oltre sessanta realtà insieme per ideare le proposte, Reggio Children e cooperativa Ambra capofila

Sono due i progetti presentati da realtà del territorio reggiano che verranno realizzati a livello nazionale e regionale in ambito educativo.

Due iniziative ammesse al bando ‘Prima Infanzia’, secondo il programma del fondo di contrasto alla povertà educativa, nato da un accordo tra governo, Forum del Terzo Settore e fondazioni di origine bancaria, che mette a disposizione 120 milioni di euro l’anno per tre anni destinati a progetti per l’infanzia e l’adolescenza, in modo da favorire l’educazione dei minori in situazioni di disagio o difficoltà. Il fondo viene gestito dall’impresa sociale ‘Con i Bambini’.

A livello locale, la Fondazione Manodori ha versato nel fondo 600mila euro, invitando le realtà della provincia di Reggio Emilia ad aderire all’iniziativa. Comune e Provincia di Reggio Emilia hanno coinvolto oltre 60 enti, tra cui scuole e soggetti del Terzo Settore, per progettare in modo congiunto idee per prevenire l’abbandono scolastico e sostenere le fragilità, favorendo la coesione sociale e le politiche di rete. Durante il percorso, durato alcuni mesi, gli assessori di Comune e Provincia, Raffaella Curioni e Ilenia Malavasi, hanno dato impulso ad un’azione concertativa e alla stesura dei progetti con il supporto tecnico della Fondazione E35.

“La Fondazione Manodori – spiega il presidente, Gianni Borghi – ha promosso l’iniziativa sul territorio reggiano, con l’intento di sollecitare la nascita di una vera e propria ‘comunità educante’. Ci siamo seduti insieme intorno a un tavolo e abbiamo cercato di individuare i bisogni più urgenti del nostro tessuto sociale. I cambiamenti in atto hanno fatto emergere esigenze prima solo sottese, che ora devono essere affrontate con un intervento coordinato”.

“Si tratta di un risultato importantissimo per il territorio. – dice Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia – Il continuo lavoro di squadra che sta caratterizzando le azioni di attrattività sta portando importanti frutti. Dalla infrastrutture allo sport, dalla cultura all’infanzia. Sono risorse fondamentali che ci permetteranno, da una parte, di sviluppare migliori azioni nei percorsi educativi rivolti all’infanzia nella nostra provincia e dall’altro è il riconoscimento delle nostre eccellenze e della loro capacità di essere riferimento per l’intero territorio nazionale”.

E Giammaria Manghi, presidente della provincia di Reggio Emilia dichiara che: “Si tratta di un ulteriore, importante riconoscimento alla vocazione educante del nostro territorio, ancora più significativo perché frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto enti pubblici e terzo settore. Proprio questa comunione di intenti tra tanti soggetti, del resto, rappresenta un punto di forza di quel ‘modello reggiano’ che ha saputo produrre nel tempo esperienze di alto profilo, anche, ma non solo, in campo educativo, e che ci sta consentendo di uscire da questa lunga e difficile congiuntura negativa”.

‘Face’, Farsi comunità educante, il progetto di cui è capofila la Fondazione Reggio Children, intende contrastare la dispersione scolastica e coinvolgere famiglie, cittadini ed enti pubblici nella definizione delle politiche locali in ambito educativo. Interviene sui territori di Reggio Emilia, Napoli, Teramo e Palermo. Nonostante i contesti e le problematiche differenziate, infatti, queste quattro province stanno affrontando sfide comuni rispetto alla coesione sociale e alla richiesta di nuovi servizi per l’infanzia. Il progetto si articola su tre anni per un importo totale finanziato di euro 2.125.000.

“Una città educante che è poi l’obiettivo ultimo e più alto di questo progetto – chiarisce Carla Rinaldi, presidente Fondazione Reggio Children – è una città dove educazione e partecipazione si affiancano; dove le scuole giocano un ruolo fondamentale e determinante non solo per l’acquisizione da parte dei bambini e dei giovani dei saperi formali, ma per l’acquisizione e la creazione di valori su cui la comunità stessa può fondare la sua identità, ma soprattutto, ove potrà riflettere sul processo morale del diventare cittadino e lavoratore in una società”.

‘Modificare il futuro’, capofila la cooperativa sociale Ambra, è teso a favorire la scolarizzazione dei bambini 3- 6 anni appartenenti a famiglie in situazioni di povertà, immigrate o in difficoltà relazionale e verrà finanziato per euro 387.000. La costruzione di una rete distribuita su tutto il territorio provinciale di spazi per mamme e bambini è stata individuata come una strategia efficace per offrire opportunità ai minori e possibilità di apprendimento ed emancipazione alle mamme.

“Soggetti istituzionali diversi – aggiunge Roberto Mainardi, presidente di Cooperativa Ambra –  attraverso il coordinamento pedagogico provinciale, le cooperative sociali di Confcooperative e di Legacoop unite in un obiettivo difficile, ma tuttavia unitario, rappresentano certamente un segnale di contrasto alla spinta centrifuga che da anni minaccia la società reggiana già provata da difficile vicende economiche e sociali. L’aver visto riconosciuto un progetto tanto importante e complesso, presentato da una rete di soggetti diversi ma uniti, è un segnale che può rappresentare un riferimento per il futuro del welfare della nostra provincia. Cooperativa Sociale Ambra è un pezzo di questo mondo che vuol testardamente guardare ad un futuro che può essere inclusivo e aperto”.

I progetti sostenuti con il bando ‘Prima Infanzia’ (0 – 6 anni) sono 80 per un totale di 62,2 milioni di euro, tra graduatorie regionali e multiregionali.

È stato pubblicato ieri il bando ‘Nuove Generazioni’ dedicato alla fascia d’età 5 – 14 anni, 60 milioni di euro per contrastare la povertà educativa ‘dentro e fuori la scuola’. Nel 2018 saranno resi noti i risultati del  bando ‘Adolescenza’ (11 – 17).