L’altro giorno parlando del più e del meno con mio marito, mi ha rivelato una preghiera (inventata) che sua nonna Bruna gli aveva insegnato da bambino, il finale della quale recitava più o meno così: “fammi crescere bravo, sano e buono”. Spesso mi chiedo se mia figlia sia, per così dire, di animo buono e generosa e credo sia una domanda che parecchi genitori si pongono, soprattutto in considerazione del fatto che al mondo questa caratteristica sembra essere piuttosto rara.
Essere generosi, essere buoni con gli altri, donare gratuitamente una parte di se stessi o del proprio tempo al prossimo è un modo splendido di riempire la propria vita ed è compito di noi genitori insegnare ai nostri figli l’importanza di questo modo di essere.
Il “Filo Magico” di Mac Barnett e illustrato da Jon Klassen è un libro che racconta proprio di questo: una storia di generosità , di gratuità , di bontà e che ci dice di come sia bello donare agli altri.
Annabelle è una bambina come tante che vive in un paese tutto bianco e nero, un paese freddo. A scaldare questo paese ci pensa una scatola, o meglio, ci pensa Annabelle con in mano quella scatola: trovato in un freddo pomeriggio d’inverno, il filo colorato contenuto nella scatola consentirà a questa bimba di ridare vita ad un paese che sembrava morto, sopraffatto dall’anonimato in cui ogni abitante conduceva la propria esistenza. Annabelle romperà questa situazione grazie alla sua bontà, grazie alla sua capacità di guardare al di là del proprio naso e di donare agli altri senza condizioni. A turbare l’opera di Annabelle arriverà un personaggio importante, uno che crede che il vil denaro può comprare tutto, ma quando la bimba gli dirà che la sua scatola non è in vendita, ecco che… beh il finale lo lascio scoprire a voi, ma potete stare tranquilli, perché come dice sempre mia figlia Emma: “Il male non fa bene e il bene vince!”
La storia di per sé molto semplice, ma proprio grazie a questa caratteristica riesce a trasmettere messaggi importanti e significativi che consentono al lettore di riflettere su alcuni valori e aspetti della vita che oggigiorno tendono ad essere sottovalutati.
Annabelle ci mostra fin dalle prime pagine la bellezza del donare e di quale sia il suo vero significato: la bambina, una volta trovata una scatola con un filo multicolore, realizza un maglione per sé e, dopo averne assaporato la piacevolezza ed il benessere, vuole far provare anche agli altri la stessa gioia. Di contro troviamo esplicitato il tema della prepotenza: la figura dell’arciduca vuole dimostrare come l’egoismo, l’interesse personale e la vanità non portano a nulla di buono. Si sa, i bambini spesso fanno fatica a condividere i propri oggetti personali, allora grazie a questo testo potranno scoprire i lati negativi di questo atteggiamento, tutto naturalmente in chiave semplice e comprensibile per i piccoli lettori.
Un altro aspetto che viene toccato in questo testo quello della cura: Annabelle si prende cura degli abitanti del suo paese, dedica loro il suo tempo per realizzare maglioni per tutti affinché ognuno possa essere protetto. Il prendersi cura degli altri è davvero un valore importante che dovremmo trasmettere ai nostri bambini: basta anche un piccolo gesto o un pensiero gentile per far star bene l’altro, ma anche se stessi: nulla ci ripaga di più che vedere la gioia e il sorriso nell’altro.
Illustrazioni e testo sono perfettamente in armonia: ciò che viene raccontato con le parole trova poi un riscontro nelle immagini. Le peculiarità dei personaggi si scoprono grazie alla loro espressività o alle posture e, in generale, lo stile utilizzato risulta semplice ed essenziale. Anche i colori utilizzati nelle tavole sono in stretta relazione con la trama: in generale dominano il marrone scuro ed il bianco, ma più ci si addentra nella storia, più possiamo trovare la presenza di colori con tonalità che variano dal verde, al rosso, passando per il giallo e l’arancio, colori che consentono di vivacizzare l’identità dei personaggi.
Un libro delicato, dolce, carico di buoni sentimenti, un libro per scoprire la bellezza del donare più che del ricevere e per insegnare che un gesto di bontà vale più di tutto il denaro del mondo!
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