Sguardo spalancato sul mistero

La mostra «Con gli occhi di Marcellino» da domenica 24 settembre sarà a Canali

Un vecchio film in bianco e nero, una storia di non facile comprensione e un ambiente non usuale, estraneo alle nuove e giovanissime generazioni che hanno partecipato alla costruzione di una mostra dedicata al piccolo Marcellino che noi, “più adulti” conosciamo. Ma chissà se la conosciamo davvero… come si può dire di conoscere il mistero?
Don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico e del Servizio per il catecumenato della diocesi di Roma, nella prefazione del catalogo della mostra cita la grande catecheta Sofia Cavalletti, che così scrive parlando dei bambini: “Per loro il limitato non è attraente, è l’immenso, il mistero che attrae”.

Per chi ha a che fare coi bambini o lavora con loro questo è evidente, si tratta solo di seguire questa “strada” che hanno già dentro e aiutarli a valorizzare il desiderio di cose grandi che il loro cuore contiene, come lo contiene il nostro.
Siamo fatti per l’infinito e niente ci appaga se sappiamo che finisce.
Questo film–capolavoro, tratto dal libro di José Maria Sanchez Silva, girato nei primi anni cinquanta, “è una perla rara nel panorama desolato della cinematografia contemporanea, offre continui spunti per far emergere le domande grandi che stanno nel cuore dei bambini come stanno nel cuore di ogni uomo e introduce in modo semplice alla novità sorprendente del fatto cristiano”, scrive Emilio Bonicelli, primo ideatore della mostra (si veda l’articolo pubblicato su La Libertà del 15 ottobre 2016) e curatore assieme a Luisa Leoni, neuropsichiatra infantile, e Roberta Peretti, insegnante.

Più di 300 i bambini e i ragazzini di Bologna, Rimini, Forlì-Cesena e Reggio Emilia che hanno partecipato al progetto di preparazione del materiale per allestire la mostra, esposta al Meeting di Rimini dal 20 al 26 agosto e che ha contato 10.000 visite, ma soprattutto ragazzi che hanno riflettuto, dialogato coi loro insegnanti o catechisti, hanno cercato risposte, si sono commossi, si sono ascoltati, hanno fatto e si sono fatti domande, seguiti dai loro “maestri e testimoni” perché abbiamo bisogno di chi cammini con noi, come don Andrea ci ricorda alla fine del suo scritto introduttivo al catalogo.
“I bambini cercano chi li aiuti a immaginare la vita… cercano qualcuno che non faccia loro sconti, ma sia invece disposto a promettere che camminerà con loro perché non abbiano paura dei desideri grandi che portano nel cuore”.

Continua a leggere tutto l’articolo di Fabiana Guerra su La Libertà del 9 settembre