Uganda: ai tanti amici della diocesi la gratitudine di padre Marco Canovi

Un grande grazie alla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla padre Marco Canovi, missionario comboniano in Uganda dal 1971 (nelle foto), vuole rivolgere attraverso il giornale La Libertà per il sostegno costantemente assicurato alla sua attività.
Padre Marco, classe 1943, ordinato sacerdote dal vescovo monsignor Gilberto Baroni il 18 marzo 1970 nella chiesa parrocchiale di Gazzano, dove il giorno dopo ha celebrato la prima Messa, intende farsi interprete anche del ringraziamento della popolazione delle sue missioni a Kangale e Apeitolim in Karamoja nella Chiesa diocesana di Moroto, con una popolazione di oltre centomila abitanti.
La Chiesa reggiano-guastallese è “missionaria”: è aperta nella condivisione; il missionario ha fatto esperienza del sorriso, dell’amicizia calorosa, dell’apertura, del coinvolgimento, della solidarietà di Alpini, Protezione Civile, laici, gruppi parrocchiali, sacerdoti, vescovi.
A Viano è stata costituita l’associazione “Aiutiamo il mondo di padre Marco”.

Padre Canovi resterà sino all’autunno in Italia, poi farà ritorno in Africa: in Uganda lo attendono con ansia, anzi lo reclamano già; nel Paese africano non piove ormai da tre anni, l’agricoltura è in ginocchio; la pastorizia e l’allevamento del bestiame stanno attraversando un periodo di forte criticità: infatti razzie e siccità stanno drasticamente riducendo il numero dei capi di bestiame.
Nell’ospedale si è reso necessario razionare l’acqua. Come se non bastasse si sono messi di mezzo ora problemi anche con la dogana: ad ogni suo rientro in Karamoja padre Marco Canovi era accompagnato da container in cui erano stipati indispensabili macchinari agricoli, per la falegnameria, la meccanica, la logistica, gli impianti elettrici, nonché tanti medicinali.

Leggi tutto l’articolo di Giuseppe Adriano Rossi su La Libertà del 5 agosto

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