Dopo il convegno «Gli spazi celebrativi», a Palermo
Ritorno arricchito dal convegno liturgico diocesano “Gli spazi celebrativi” che l’1 e il 2 luglio si è svolto a Palermo al Convento dei Francescani e ha permesso di aprire un avvincente dibattito sul tema.
Mi sento onorato dall’aver potuto contribuire allo sviluppo del dibattito portando a Palermo la mia personale esperienza di progettazione architettonica, un’esperienza nata a Reggio Emilia composta da più di una ventina di casi, in particolare restauri e adeguamenti liturgici di chiese: in territorio locale, la chiesa di San Girolamo a Reggio Emilia e il restauro da poco concluso della chiesa di San Bartolomeo a Parma; a livello nazionale, il restauro del Tempio di Santa Maria Sopra Minerva ad Assisi e del Santuario del Miracolo Eucaristico di Lanciano, il Monastero delle Clarisse di Sant’Agata Feltria (Rimini), la Casa-chiesa di Trambileno (Rovereto), gli studi progettuali per il Santuario di Santa Maria del Pozzo a Capurso (Bari) e il progetto preliminare della nuova chiesa adiacente al Santuario del beato Giacomo a Bitetto (Bari), la realizzazione dell’adeguamento liturgico della Cattedrale di Prato, in collaborazione con Silvano Maggiani e con l’artista americano Robert Morris.
Chi scrive è un architetto ma anche un uomo che ha vissuto per anni a stretto contatto con le singole comunità parrocchiali a Reggio Emilia, cosa che si è rivelata esperienza fondamentale che mi ha reso più agevole accogliere gli orientamenti del Concilio.
Leggi tutto l’articolo di Paolo Bedogni su La Libertà del 5 agosto