Dal Garda 72 metri cubi al secondo. Stancari (neoconsigliere Anbi): “ripensare a invasi e cave”

“Un’annata irrigua difficile, quella che sta oltrepassando il picco dell’irrigazione, che ha messo in campo il lavoro della bonifica, da un lato, l’impegno degli agricoltori, dall’altro. Ora chiediamo di trattenere l’acqua quando c’è e, quindi, di pensare a nuovi invasi”. Sono le parole di Elide Stancari, presidente del Consorzio di Bonifica Territori del Mincio che, in queste ore, ha partecipato all’assemblea dell’Anbi, risultando altresì eletta nel consiglio nazionale della stessa associazione.

Mentre in queste ore si derivano 72 metri cubi al secondo dal lago di Garda (che dal Mincio giungono al comprensorio della Bonifica Territori del Mincio oltre che quella del Garda Chiese) la presidente pone l’attenzione sull’annata in corso e le soluzioni per controbattere la crisi idrica.

“Credo che dovremo trovare il modo – spiega la presidente – di porre a livello nazionale l’esigenza di riconsiderare il tema degli invasi nell’arco alpino perché è uno spreco lasciare correre via acqua buona d’inverno per poi non averla in estate. I nostri agricoltori, in queste settimane, sono stati molto bravi accettando anche sacrifici. Ma l’ottava grave stress idrica dal 2000, le punte di 37-38°C toccate nel mantovano, il calo dell’80% delle precipitazioni tardo primaverili estive, indica che il cambiamento climatico è in atto, fa sentire i suoi effetti e dobbiamo proporre soluzioni: pena la scomparsa di un’agricoltura di qualità, danni agli agricoltori e per l’ambiente. Oltre al tema degli invasi dovremo affrontare anche quello delle cave di ghiaia dismesse che possono essere buoni serbatoi idrici”.

Elide-Stancari-2017