Un cammino per favorire l’integrazione

Intervista al Vescovo sul fenomeno migratorio: accoglienza, sicurezza, diritti e doveri, cittadinanza

Monsignor Camisasca, di fronte al fenomeno migratorio, in aumento anche a Reggio, ha più volte invitato a coniugare accoglienza e sicurezza. Le pare che i numeri siano ancora sostenibili?

Non penso sia corretto porre il problema a partire dai numeri. Se il fenomeno di queste decine di migliaia di disperati che arrivano in Italia fosse temporaneo, non credo che l’Europa avrebbe problemi ad accoglierli. Il problema sorge dalla mancanza di una soluzione nel medio-lungo periodo. Come comunità possiamo rispondere all’emergenza di questi giorni, mettere in atto tutte le soluzioni possibili per superarla. Ma tra trenta giorni, tra sessanta giorni siamo certi che la medesima emergenza non si ripresenti? Non possiamo vivere in perenne emergenza. Accoglienza e sicurezza, diritti e doveri, sono elementi che devono sempre convivere. Comprendo la paura di molte persone che vedono in pericolo la propria sicurezza, ma davvero alcune centinaia di migliaia di persone non possono essere un problema in un’Europa di 500 milioni di abitanti. Il problema è dato dalla mancanza di soluzioni per il futuro. I flussi non si fermeranno se non si trovano accordi e strade per aiutare queste persone prima di mettersi in viaggio.

Il dibattito politico, sul tema Ius soli e ius culturæ, si infiamma facilmente. Come vede questo dibattito e come valuta il rapporto tra diritti e doveri dei nuovi arrivati e delle seconde generazioni?
Ritengo corretto agevolare il cammino verso il riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia e che abbiano studiato in Italia. Vedo, come spesso accade, la tentazione di cercare la polemica ad ogni costo più che il desiderio di trovare assieme la strada giusta per garantire sicurezza e diritti.

Ritiene necessaria la nuova legge per diventare cittadini italiani, rispetto alla legge 91 del 1992? Come valuta l’impianto del disegno di legge in discussione al Parlamento?
Per quanto ho letto dai giornali mi sembra ragionevole agevolare il riconoscimento della cittadinanza a questi ragazzi.

Continua a leggere tutta l’intervista di Edoardo Tincani al vescovo Massimo su La Libertà dell’8 luglio

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