Matematica condivisa: proviamo?

Un nuovo progetto formativo per tutti i docenti della materia

Una storiella

Dalle parti di Facebook, con la complicità di Whatsapp, circola questa storiella.
Evoluzione del sistema scolastico a partire dal 1970.
1. Aritmetica elementare nel 1970.
Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire. Il costo di produzione è pari all’80% del prezzo di vendita. Quanto guadagna?
2. … nel 1980
Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire. Il costo di produzione è di 80.000 lire. Quanto guadagna?
3. … nel 1990
Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire. Il costo di produzione è di 80.000 lire. Quanto guadagna? Scegli la risposta fra le seguenti:
☐ 20.000 lire
☐ 40.000 lire
☐ 60.000 lire
☐ 80.000 lire
☐ 100.000 lire
4. … nel 2000
Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire. Il costo di produzione è di 80.000 lire. Il guadagno è di 20.000 lire. È giusto?
☐ Sì ☐ No
5. … nel 2010
Un boscaiolo vende un carro di legna per 100 euro. Il costo di produzione è di 80 euro.
Se sapete leggere, tracciate una X nella casella del 20 euro che rappresenta il guadagno.
☐ 20 euro
☐ 40 euro
☐ 60 euro
☐ 80 euro
☐ 100 euro
6. Educazione alla competenza interdisciplinare nel 2014
Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire. Il costo di produzione è di 80.000 lire. Formate un gruppo di lavoro di quattro persone ed indicate:
a) il nome del boscaiolo (competenza linguistica)
b) disegnate il boscaiolo mentre taglia la legna (competenza artistica)
c) eseguite la seguente operazione: 100 – 80 = 20 (competenza matematica)
d) aiutate il boscaiolo nel suo lavoro (competenza etica).

matematica

La storiella si ferma qui… ma è doveroso aggiornare la 1situazione al 2017, e l’autrice dell’articolo – lungi dall’avere pretese di completezza né, tantomeno, di esaustività – così continua…
Lo sviluppo

Poiché il contenuto dei problemi assegnati deve escludere qualsiasi discriminazione di genere, essere contestualizzato ed avere alta valenza educativo/formativa, si diffidano i docenti dall’assegnare ai loro alunni esercizi che riguardano il lavoro del boscaiolo (obsoleto) senza per questo sostituirlo con il lavoro di una motosega, perché ciò comporterebbe un eccessivo ed arbitrario aggravio di spesa a carico dell’istituzione scolastica.
Infatti, data la pericolosità delle motoseghe, sarebbe necessario stipulare un’assicurazione contro gli infortuni. La stessa parola motosega sarebbe fortemente lesiva della formazione ad un linguaggio privo di doppi sensi. Inoltre, un riferimento ai boschi costituirebbe grave discriminazione verso gli alunni che vivono – ad esempio – in città, o nella Pianura Padana, dove la parola bosco è associata esclusivamente al nome di paesi, come Cadelbosco.
Infine, costituirebbe reato di istigazione a tagliare i boschi. Per le ragioni menzionate sopra, i docenti sono tenuti a contestualizzare i problemi secondo la normativa vigente.

Leggi il testo completo dell’articolo di Elisabetta Morini su La Libertà del 24 giugno