Verosimili, ammiccanti… le notizie fasulle amplificate dal web
Quasi in contemporanea al triste annuncio della morte del pilota Niky Haiden – investito in bicicletta a Morciano di Romagna – , un’altra drammatica notizia si è impennata: la scomparsa della triatleta Julia Viellehner, la 31 enne tedesca investita da un camion al passo delle Forche. La notizia rimbalza dai social e fa il giro delle redazioni. La fonte è degna di nota: un post dell’allenatore della donna. Julia Viellehner in realtà, seppure gravissima, era ancora viva e ricoverata all’ospedale Bufalini di Cesena.
Quella della triatleta è solo l’ultima delle fake news che sempre più spesso popolano non solo la realtà virtuale, ma finiscono per disegnare in maniera erronea tutta l’informazione.
“In realtà di nuovo nelle fake news – fa notare il vaticanista de La Stampa Andrea Tornielli – c’è solo il termine inglese. La vera differenza è l’amplificazione che ne fa la Rete rispetto al passato, e che rende più difficile il lavoro del giornalista”. E forse anche quello del lettore che deve districarsi anche tra notizie verosimili, fasulle o poco attendibili.
Se n’è parlato al “Festival della Comunicazione” di Cesena, che ha dedicato al tema il convegno dal titolo “Informare al tempo delle fake news”. Lo stesso Tornielli ha fornito alcuni illuminanti esempi di “bufale”.
8 ottobre 1958. Il vaticanista Bartoloni, insieme ad un piccolo nucleo di colleghi, riceve notizie di prima mano dal medico del papa Galeazzo Lisi. Pio XII è gravemente ammalato, si attende da un momento all’altro l’annuncio della sua morte. Galeazzo Lisi ha promesso a Bartoloni di spostare una tenda delle stanze vaticane: sarà il segno dell’avvenuto decesso, da poter divulgare in anteprima. Non ci sono telefonini, non esiste la Rete, il computer è un futuro ancora da esplorare. Il figlio del vaticanista è “inviato” dal padre ad attendere il segnale convenuto.
Leggi tutto l’articolo di Paolo Guiducci su La Libertà del 24 giugno