Templari nel territorio diocesano

Tra le pagine della recente pubblicazione dello storico Arnaldo Tincani

Esisite una parentesi della storia della nostra città da riscoprire per poter mettere in luce la ricchezza della sua vita politica, economica e spirituale, in tutte le epoche: è esattamente ciò che fa Arnaldo Tincani nel libro “I Templari in diocesi di Reggio Emilia”.
Il potere che l’Ordine esercitò sul territorio reggiano è indubbio e confermato da molte testimonianze iconografiche, da documenti che attestano come esso controllasse i commerci e amministrasse molti beni e proprietà, in possesso dei Templari grazie alle intense attività economico-finanziarie sulla base delle quali i Cavalieri costruirono il loro grande potere. Tincani non manca di corredare il suo volume con riproduzioni fotografiche di questi documenti, dando così maggior rilievo alla ricerca.
Grazie ad un lavoro minuzioso l’autore fa sì che si possa restituire ad alcune zone del territorio reggiano la profondità e la ricchezza storica che posseggono.
Il libro prende le mosse dalla stesura di una generale, breve ed esaustiva storia dell’Ordine e prosegue scendendo nei dettagli riguardanti la diocesi di Reggio: non manca di farci scoprire, per esempio, che la chiesa di Santo Stefano nel 1161 fu data in usufrutto perpetuo all’ordine dei Templari; che le località Le Tempie di Montecavolo (già Mozzadella) e Le Tempie di Rivalta furono sedi monastiche dei Cavalieri del Tempio; che lungo il corso del torrente Modolena essi hanno lasciato segni rinvenibili ancora oggi.

Leggi tutto l’articolo di Cecilia Iotti su La Libertà del 17 giugno

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