Alberto, Emanuele, Marco e Prince DIACONI

Sono stati ordinati dal Vescovo sabato 27 maggio in Cattedrale. L’omelia di monsignor Camisasca

Pubblichiamo il testo integrale dell’omelia del vescovo Massimo per la Messa di ordinazione diaconale di Alberto Debbi, Marco Lucenti, Emanuele Sica e Prince Osei Ampong (Cattedrale di Reggio, sabato 27 maggio 2017).

Cari fratelli e sorelle,
eccoci alla festa dell’Ascensione del Signore. Una festa fondamentale nell’anno liturgico che ci aiuta a comprendere la nostra vita presente e quella futura. (L’Ascensione è strettamente congiunta alla Pasqua e alla Pentecoste, che formano con essa un trittico indivisibile).
Possiamo dire con verità che, nell’istante stesso della sua resurrezione, Gesù è asceso al Padre, cioè si è ricongiunto con lui, ma non come era partito. Ha portato definitivamente nella vita divina la sua umanità, cioè la vita di noi uomini. Per questo san Paolo scrive che la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio (cfr. Col 3,3) e che noi già sediamo con lui accanto al Padre (cfr. Ef 1, 20).
Nello stesso tempo, non è ancora del tutto svelato ciò che noi siamo (cfr. 1Gv 3,2). (Clicca e guarda tutte le foto dell’ordinazione)
Siamo già nell’eterno, eppure siamo ancora nel tempo. Abbiamo già vinto con Gesù, eppure dobbiamo ancora combattere. Siamo già santi per il dono del battesimo che ci fa partecipi della sua morte e resurrezione, eppure siamo ancora peccatori e possiamo ancora lasciarci trascinare negli abissi del male per opera del demonio. Il nostro è il tempo della Chiesa.
Il tempo in cui ciò che è iniziato con la resurrezione deve raggiungere gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Questo, come vedremo tra poco, è proprio l’invito di Gesù prima della sua ascensione.

Continua a leggere l’omelia del vescovo Massimo su La Libertà del 3 giugno

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