Il Corano è il libro sacro dell’Islam. La raccolta dei Hadith lo segue in ordine di importanza. La Sira è il testo biografico di Maometto, scritto da Ibn-Ishak, morto nel 678 e riveduto da Ibn-Hisham, morto nell’833.
IL CORANO (Quran)
Si compone di 114 capitoli dette sure. Una di soli quattro versetti, la 112a (Al-Ikhlas), e la prima, detta l’Aprente (Al-Fatiha) di 7, mentre la più estesa, la 2a (Al-Baqara), consta di 286 versetti. In totale l’intero testo consta di 6.226 versetti. Tutte le sure iniziano con la formula (Bashmala): “In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso”. 84 di esse dette meccane, sarebbero state rivelate alla Mecca, e 30, dette medinesi, durante il periodo di rifugio a Medina. Esse non seguono, come la Sacra Bibbia ed i Vangeli, una cronologia, ma si susseguono nel testo, senza un ordine temporale o di luogo di rivelazione. Ciò è dovuto a vari fattori che il limitato spazio di questo articolo non permette di analizzare.
Alcune scritture avvennero su frammenti di osso, foglie di papiro, superfici di legno, di sasso e su argilla. Dopo la morte del Profeta, suo suocero e Califfo della Mecca Abu-Bakr padre della seconda moglie Aisha, incaricò quattro scribi, scelti da Maometto stesso -Masud, Salim, Muadh e Ubai – di ordinare e comporre le sure scritte e quelle tramandate a memoria in un unico testo. Nelle Sacre Scritture bibliche non vi è alcuna contraddizione fra i quattro evangelisti ed inoltre i papiri rinvenuti nelle grotte di Qumran confermano senza dubbio che i Vangeli (Ingil) furono redatti non 70 anni dopo la morte di Gesù, come si riteneva, ma dopo 20 anni dagli stessi evangelisti, testimoni oculari. In particolare il frammento di papiro che conferma ciò e chiamato La carta d’identità di Dio. Nelle versioni dei quattro scribi del Corano, invece, vi erano molte evidenti contraddizioni, che davano luogo ad interpretazioni contrastanti.
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