FRANCESCO IN EGITTO: Parla padre Armia, alla guida dei copti di Reggio

Venerdì e sabato il Papa nella più grande comunità cristiana del Medio Oriente

Il 28 e 29 aprile papa Francesco è in visita in Egitto. Pubblichiamo qui l’intervista al monaco che guida la Comunità Copta di Reggio Emilia sulla situazione del Paese che accoglie il Santo Padre.

Nella grande scuola dei salesiani a Il Cairo si aprono le porte per accogliere gli studenti. Sono le 7.30 del mattino, la città è ormai sveglia: i cristiani entrano e vanno a Messa prima di iniziare le lezioni, i giovani musulmani si indirizzano verso una sala, all’interno della struttura, riservata per loro alla preghiera. Non può dimenticare questa scena Hani Sabet, egiziano, copto ortodosso, dal 1986 in Italia: “Il dialogo e l’amicizia tra cristiani e musulmani sono sempre stati di casa in Egitto. Così sono cresciuto anch’io, con questo desiderio di unità”.

L’attesa per il Papa
Hani vive con sua famiglia a Reggio Emilia (la moglie è italiana). Si è laureato in lingue a Bologna e svolge attività di export manager in un’azienda metalmeccanica, viaggia parecchio ma la sua “base” è la chiesa copta ortodossa di San Raffaele Arcangelo nel centro di Reggio Emilia. Qui ci accoglie insieme a padre Armia El Anthony, 44 anni, giunto in Italia per seguire la comunità dei copti egiziani nella città emiliana. “Ci aspettiamo molto – sottolinea padre Armia – dalla visita di papa Francesco il 28 e 29 aprile in Egitto. Ci darà una grande forza incoraggiando i cristiani della nostra terra, portando un messaggio di pace e mostrando la sua vicinanza alle vittime dei recenti attentati ad Alessandria e a Tanta. In Egitto è vissuto Cristo da bambino con Maria e Giuseppe, anche la nostra è una terra santa”.

Continua a leggere l’articolo di Davide Maloberti su La Libertà del 29 aprile

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