Diocesi di Crema: storia e carta d’identità

Da La Libertà del 14 gennaio 2017

La diocesi di Crema ha una superficie di Kmq 276,25. I suoi confini coincidono con quelli dell’antico territorio cremasco, già delineatosi nei secoli XI-XII come Libero Comune.
Dal 16 settembre 1449 inizia il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia su Crema e sul territorio cremasco.
Nel 1450, con una ducale di Venezia, Crema ha il titolo e il diritto di città. Nel 1451 si aprono le trattative e incominciano le pratiche per erigere a diocesi Crema e il territorio soggetto alla sua giurisdizione. Con la Bolla pontificia «Super Universas» di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580 Crema è costituita diocesi, sottraendola alla giurisdizione ecclesiastica di Cremona, Piacenza e Lodi e dichiarandola suffraganea della Chiesa Metropolitana di Milano.

La Bolla Pontificia ha avuto esecuzione il 21 settembre 1580, giorno in cui il Capitolo della Collegiata di Santa Maria Maggiore (Duomo) di Crema, dietro ordine della Santa Sede, elesse Vicario generale Capitolare l’Arcidiacono Leonardo Vimercati a reggere la nuova diocesi, in attesa della elezione del primo Vescovo.
Il medesimo Pontefice Gregorio XIII il 21 novembre elesse primo Vescovo di Crema il nobile veneziano Gerolamo Diedo, Primicerio della cattedrale di Padova e, nel medesimo giorno, con Breve «Ut res dant sese», dichiarò la diocesi «immediate subiecta» alla Santa Sede.

Il 10 dicembre 1582 Papa Gregorio XIII elevò alla dignità di Metropolitana la Chiesa Cattedrale di Bologna, sua patria, annettendovi come suffraganea anche la diocesi di Crema. Il 5 febbraio 1835 il Sommo Pontefice Gregorio XVI con la Bolla «Romani Pontificis» dichiarò la diocesi di Crema suffraganea della Chiesa Metropolitana di Milano.

Attualmente la diocesi è divisa in sei zone pastorali e sessantadue parrocchie. I suoi abitanti sono circa 100.800. Tutto il suo territorio appartiene alla provincia di Cremona.
Il patrono è san Pantaleone Martire.

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