In tutte le scuole medie sono in atto una serie di iniziative volte a far conoscere agli alunni di terza media la realtà delle scuole superiori presenti nel territorio, in una delle quali dovranno poi passare i cinque anni scolastici futuri. Si chiama “Orientamento in uscita” e si tratta di una scelta delicata e importante per questi tredicenni, scelta che dovrà indirizzarli verso il loro futuro professionale e formativo.
Eppure per loro non è ancora terminato il primo quadrimestre dell’anno scolastico in corso, e al termine della terza media questi ragazzi dovranno affrontare anche un Esame di Stato per conseguire la Licenza Media, per poter accedere così alla Scuola secondaria di secondo grado.
Difficile scegliere, perché l’errore è dietro l’angolo. Le suggestioni e i condizionamenti (degli amici, del gruppo, della città…) possono essere così forti da dirottare la scelta su un binario sbagliato. è già difficile a questa età sapere esattamente cosa si vuole. Se poi si chiede a questi giovani di scegliere ben sei mesi prima della conclusione del ciclo scolastico in corso… la possibilità di sbagliare tra istituti tecnici, istituti professionali e licei aumenta.
Purtroppo, anche in questo caso, si dà più importanza alla macchina burocratica e organizzativa piuttosto che alle persone: entro fine gennaio 2017 ogni alunno di terza media deve iscriversi ad un istituto di scuola superiore facendo pervenire online la propria scelta con il consenso dei genitori. In questo modo ogni istituto saprà con largo anticipo quanti studenti arriveranno a settembre, potranno così organizzare e formare le classi, fare richiesta al Ministero della Pubblica Istruzione dell’organico docenti necessario… un lavoro d’ufficio, un calcolo ponderato, dove questi adolescenti diventano però solo un numero da sommare ad altri.
Leggi tutto l’articolo di Mario Colletti su La Libertà del 3 dicembre
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