Aumenta la povertà in Italia

Crescono in Italia disuguaglianze sociali e povertà; infatti, secondo gli ultimi aggiornamenti delle rilevazioni dell’OCSE, nel nostro Paese un bambino su cinque nel 2014 risulta indigente, così come un lavoratore su 9.

Certamente una situazione poco esaltante, quella descritta dall’OCSE che periodicamente esegue riscontri sulle disuguaglianze di reddito; se in Italia nel 2007 il coefficiente Gini, che quantifica tali disparità era 0,313, nel 2014 è passato a 0,325.

Veramente una situazione drammatica, a cui la politica economica e sociale del governo fatica abbondantemente a porre rimedio; impegno, risorse e attività sono dirottate ad altri obiettivi, ritenuti più prioritari. L’unica anche se amara consolazione, se può esserlo, è che peggio di noi sta la Spagna.

Un altro dato preoccupante: sempre in Italia il tasso di povertà relativa è passato è passato dall’11,9% del 2007 al 13,3% di due anni fa; troppe famiglie non riescono a rialzarsi dalla crisi iniziata quasi un decennio fa. Chi ne paga le spese? Ovviamente sono ancora una volta in particolare i bambini: nel 2014 risultava povero un bimbo su cinque, cioè quasi il 18%.

In un’ideale graduatoria di povertà il gradino più alto del podio è conquistato dai giovani tra i 18 e i 25 anni, con una percentuale del 16%, seguono gli adulti (13%), i lavoratori (oltre l’11 %) e gli anziani ( oltre il 9%).

poveri