Nella serata del 19 ottobre il cardinale Edoardo Menichelli è intervenuto in Seminario a Reggio sul tema «Il Sinodo interpella la realtà ecclesiale»
Misericordia e verità sono inscindibili. Bisogna calarsi in questa prospettiva per arrivare al nocciolo dell’Amoris Laetitia (AL), l’Esortazione apostolica postsinodale sull’amore nella famiglia consegnata da papa Francesco alla Chiesa dopo due Sinodi. A suggerire questa chiave di lettura è stato il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona – Osimo, intervenuto a Reggio il 19 ottobre, nella prima delle tre sere che Ufficio di Pastorale Familiare e Scuola Teologica Diocesana hanno promosso per approfondire l’Esortazione.
“Nel Vangelo vince la verità o la misericordia?”, ha chiesto provocatoriamente il cardinale agli oltre cento partecipanti all’incontro, svoltosi nell’aula magna del Seminario e introdotto da don Daniele Moretto alla presenza del Vescovo. “è una domanda sciocca. Nella proposta evangelica non prevale né l’una né l’altra, poiché sono entrambe partorite ed incarnate in Cristo”. Per spiegare la compresenza di misericordia e verità il porporato ha fatto ricorso alle icone bibliche della samaritana e dell’adultera e allo stile di Gesù. La samaritana ha scoperto la verità su se stessa quando il Maestro ha “perso” del tempo con lei. Gesù le ha detto la verità (“hai avuto cinque mariti”) senza scavare nel suo passato, senza curiosità morbosa e allo stesso modo ha fatto con l’adultera. è scritto anche al numero 305 dell’Amoris Laetitia, dove il Papa mette in guardia dai cuori chiusi “che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa «per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite»”.
Continua a leggere tutto l’articolo di Emanuele Borghi su La Libertà del 29 ottobre
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