La Diocesi in tv: su Telereggio «Uomini di Dio»

C’è un cielo incendiato, una piccola chiesa di campagna e poi lui “in uscita”, il sacerdote, verso il quale si muove lo zoom. Sono poche pennellate della sigla di “Uomini di Dio”, il nuovo format prodotto dal Centro diocesano Comunicazioni sociali, in onda su Telereggio (canale 14) da sabato 15 ottobre alle 20.45, con replica la domenica alle ore 15, in puntate da un quarto d’ora. Almeno fino a dicembre, ma contiamo di proseguire.

Perché torniamo in tv? Produrre trasmissioni televisive è un impegno di risorse e di tempo che, a parte qualche benevolo sponsor, non dà ricavi.
Se riducessimo l’attività a ciò che “rende”, perderemmo di vista il servizio che sta alla base delle comunicazioni sociali.
Dunque non è un movente economico che ci spinge, per quanto – a chi volesse aiutare la redazione diocesana nel suo lavoro anche televisivo – ricordiamo che è possibile farlo sottoscrivendo l’abbonamento sostenitore a La Libertà.
Torniamo in tv perché fa parte della nostra “vocazione multimediale” e perché la televisione, come l’esperienza della Convocazione diocesana dimostra, consente ancora, più e meglio del web, di parlare a comunità di persone, famiglie e parrocchie, oltre le solitudini digitali.

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Torniamo in tv, sarebbe sciocco nasconderlo, anche incoraggiati dai dati di ascolto delle altre idee tv proposte o rilanciate quest’anno, da “Vangelo e vita” a “L’alfabeto della fede”, con le interviste al vescovo Massimo, fino a “Misericordiando”, il viaggio reggiano in dieci tappe nel Giubileo: tutte trasmissioni che si possono (ri)vedere online attraverso il canale Youtube La Libertà Tv, raggiungibile facilmente dal nostro sito internet (www.laliberta.info).
Ecco oggi il turno di “Uomini di Dio”. Il titolo, che ricalca consapevolmente quello del film del 2010 diretto da Xavier Beauvois e basato sul martirio dei monaci di Tibhirine, dice già molto degli ospiti che si alterneranno nel nostro studio tv.
Vogliamo incontrare e far parlare i sacerdoti, i nostri preti della Chiesa di Reggio Emilia – Guastalla, per almeno un paio di ragioni.
La prima è che mai come in questi ultimi anni ci stiamo rendendo conto, nel cambiamento epocale delle unità pastorali che tutti coinvolge, di quanto la loro presenza sia preziosa.
Di più: i presbiteri sono insostituibili nella vita della Chiesa: al centro della loro esistenza stanno il ministero della Parola e la celebrazione dell’Eucarestia.
La seconda è che sta per uscire la seconda lettera pastorale del nostro Vescovo, che dopo quella sul diaconato permanente – e in forte collegamento con essa – sarà incentrata sul tema della vocazione e in modo particolare di quella sacerdotale.
Sarà interessante, crediamo, accompagnarne la pubblicazione con una serie di colloqui con i nostri sacerdoti e parroci, non tanto per mostrare l’eroismo straordinario degli “Uomini di Dio” del famoso film (il cui titolo originale, tradotto dal francese, sarebbe “Uomini e Dei”), ma l’ordinaria fedeltà al Vangelo di chi vive nelle nostre terre, ormai divenute di missione.

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In ogni caso, per espandere gli orizzonti anche al di là dei confini reggiani, nella prima puntata di “Uomini di Dio” dialogheremo con don Gabriele Burani, già rientrato a Ipirá, nella missione diocesana in Brasile.
E continueremo con altri volti e altre voci, dando così occasione ai nostri lettori e al più vasto pubblico di Telereggio di conoscere esperienze, testimonianze, vocazioni concrete al sacerdozio, giovani e anziane.
Con la speranza recondita, ma a questo punto non inconfessata, che anche vedendo e sentendo parlare i nostri preti si diffonda, in tanti, la stima per i ministri ordinati, e che il compito di suscitare vocazioni anche al presbiterato sia sempre più avvertito come responsabilità condivisa.
Se non altro restituiremo almeno un “grazie” ai nostri sacerdoti, che tenga loro compagnia in un servizio davvero non facile. Su La Libertà, poi, pubblicheremo qualche estratto delle interviste andate in onda su Telereggio. Buona visione a tutti.

Edoardo Tincani