Monumenti ai caduti in provincia di Reggio

Un’accurata ricerca di Umberto Borghi

I regimi autoritari, com’è noto, hanno la tendenza a reclamare ed avocare per sé l’esclusiva su rievocazioni, celebrazioni e simili. Per esempio fascisti e comunisti.
I primi dichiarano che la Resistenza è opera loro prevalente, i fascisti che la memoria e la gloria dei caduti della Grande guerra è opera loro.
La partecipazione dei cattolici alla Resistenza è stata forte ed indiscutibile, la realizzazione di monumenti e celebrazioni in memoria dei caduti in guerra vede i cattolici in prima fila.
L’occasione per scrivere del fenomeno monumenti ai caduti, nella nostra zona, è un’accurata ricerca effettuata dal nostro collaboratore Umberto Borghi di Correggio, a proposito del monumento di Gavassa, pubblicata in “Correggio Produce 2015” (pagine 16-33).

Il primo è stato il cippo marmoreo, inaugurato il 9 novembre 1919, promosso dal parroco di Correggio don Giulio Casolari e collocato nella controfacciata della Basilica di San Quirino.

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