Correre con i propri idoli

Sprofondo nel divano nel pieno delle vacanze estive per fare una maratona tv di gare delle Olimpiadi di Rio. I colori brasiliani, il tifo, la tensione, il caldo asfissiante e le zanzare che, come ogni giorno, si danno appuntamento sulle mie caviglie per fare aperitivo: dentro e fuori la televisione c’è proprio tutto per un pomeriggio, in qualche modo, sportivo.

Faccio zapping tra gare, premiazioni, interviste di Elisabetta Caporale che non invecchia mai, servizi televisivi vari e capito sulla gare di qualificazione di Federica Pellegrini.

Mentre si aspetta l’inizio della gara, il telecronista fa un piccolo repeat della biografia e del palmares della nuotatrice veneta, specificando che questa sarà la sua quarta ed ultima olimpiade.

“QUARTA? Ma la Pellegrini avrà sì e no 22 anni!!” la parte contestatrice e foreveryoung del mio cervello si rianima immediatamente dall’oblio estivo. “Il telecronista deve essersi sbagliato, ne avrà aggiunta una in omaggio!” Consulto rapidamente l’oracolo di wikipedia e scopro che incredibilmente egli dice il vero! Quarta Olimpiade!

Faccio due rapidi conti e capisco che 1 abbiamo solo un anno di differenza, 2 quando lei vinceva la sua prima medaglia olimpica io ultimavo orgogliosamente il mio primo cd personale, raccogliendo canzoni di indubbio livello musicale in una compilation dal nome “tamarro compilation”.

Lei gira tutto il mondo collezionando medaglie praticamente in ogni piscina e io in acqua ho aderito ai due dogmi fondamentali del “nuota a cane” e “bagnati meno che puoi i capelli”. Ci divide un abisso, che forse lei potrebbe attraversare a nuoto… io certamente no.

pellegrimni

Il fatto che sia alla sua quarta olimpiade comporta anche che sia una delle atlete più esperte in vasca..eh vabè, diciamolo: una delle più vecchie.

Provo a immaginarmi come dev’essere stato ad Atene 2004, alla sua prima olimpiade, prepararsi alla gara con quelle che –con tutta probabilità- erano alcuni dei suoi “idoli”. Entrare in piscina e fare la gara più importante con i tuoi miti nella corsia a fianco e cercare anche di batterli!

E adesso? Forse le più giovani proveranno la stessa cosa nei suoi confronti, una persona che forse ha ispirato il loro percorso da nuotatrici e adesso te la ritrovi di fianco!

“Aaaaaah che belle le Olimpiadi! Che bello lo spirito olimpico! Che belle queste sensazioni che provano questi atleti, e come sarebbe bello provare le stesse cose… Peccato che io sia rimasta al livello “stella marina”, ormai è troppo tardi per recuperare!”

Qualcosa mi scuote improvvisamente dai miei pensieri olimpici, sicuramente deviati dal caldo estivo. Effettivamente io so cosa si prova in questo caso! Lo so, o comunque saprò presto cosa si prova a correre con i propri idoli! E questo non grazie allo sport, ma grazie alla scuola!

Faccio mente locale, recupero i pezzi della mia identità non immediatamente coinvolti nelle attività estive e un pensiero mi risveglia del tutto: “io insegnerò con i miei prof!”

Proprio così, a settembre tornerò nella scuola dove sono cresciuta ma per la prima volta quando varcherò il portone non sarò una studentessa ma una prof!

E allora mi ricordo che quando Federica Pellegrini girava il mondo a vincere medaglie, gareggiando con i propri idoli, io avevo la fortuna di frequentare una scuola con degli insegnanti che mi ha insegnato cosa vuol dire avere passione per il proprio lavoro e soprattutto per le persone che si hanno davanti. Non mi ricordo tutto quello che ho fatto a scuola, molti concetti sono finiti nel dimenticatoio, le date di storia sono partite per non tornare mai più (a parte la battaglia di Sedan-1870-anche se non so perché mi sia rimasta così impressa), ma quello che è rimasto in tutti questi anni è la certezza di tutto il bene che ho ricevuto dai miei professori, in particolare delle superiori. Mi ricordo di come i miei prof mi hanno aiutata a pensare, a discutere di quello che succedeva nel mondo, ad avere passione per qualcosa, a fare cose che non avevo tantissima voglia di fare, ad accompagnarmi e a sfidarmi a crescere, a farmi delle domande.

Mi hanno voluto bene e quel bene è rimasto negli anni e ha dato inaspettatamente forma ai miei sogni.

Ora, io non so cosa si prova a massacrarsi di fatica in piscina, a fare da portabandiera alle olimpiadi, a girare il mondo e aver già dato il massimo a 28 anni, ma so almeno un po’ cosa si prova ad essere di fianco a una persona che per te è un “idolo” e darle del tu. So che questo sulle prime può shakerare un po’ il cervello e so quanto poi si senta forte la volontà di restituire almeno un po’ di quello che si è ricevuto, come un enorme testimone da sminuzzare in tante parti e passare ad altri mettendoci anche del mio.

Cara la mia Federica Pellegrini, anche se abbiamo vite totalmente diverse e probabilmente ci divide un abisso, anche io so cosa vuol dire correre con i propri idoli… e sì, è una gran figata!

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