Grande successo per la prima edizione del RE-trail

Sono 54 i bikers che da ogni parte d’Italia sono partiti da Scandiano (RE) per partecipare alla prima edizione del RE-trail, evento ciclistico non competitivo promosso dall’associazione Beriv Multisport di Reggio Emilia, con il patrocinio del Comune di Scandiano e del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e il supporto logistico del Circolo Al Ponte, con percorso da portare a termine in completa autosufficienza e senza limite di tempo.

Il percorso misura 260 km con 7.000 metri di dislivello positivo, su strade secondarie, strade forestali e sentieri, lontano dal traffico e vicino alla natura e alla storia del nostro territorio.

Non ci sono classifiche nè vincitori, ma solo una bellissima occasione per scoprire l’Appennino Reggiano in bicicletta, partendo tutti insieme e proseguendo in questa avventura ciascuno secondo il proprio ritmo sia di pedalata che di spirito, scegliendo in autonomia dove e quando fermarsi a riposare.

L’unico obbligo per i bikers partecipanti è quello di transitare da 7 Punti di Interesse, irrinunciabili per chi visita per la prima volta il territorio reggiano nella sua parte collinare e montana, con alcuni sconfinamenti nelle province di Modena e Lucca: il Castello di Bianello, il Castello di Canossa, la Pietra di Bismantova, la Centrale di Ligonchio, l’Abetina Reale e il Monte Cusna, il borgo di S. Pellegrino in Alpe e il Castello di Carpineti.

re-trail_foto-di-roberto-zanni

Lo stile con il quale vengono preparate le biciclette per partecipare a questo tipo di trail, sempre più diffusi in Italia, è quello del bikepacking, che nasce negli Stati Uniti e che studia un equipaggiamento di borse e accessori che si adattano completamente al telaio della bicicletta, distribuendo i pesi in maniera ottimale e rendendo possibile la percorrenza di tratti off road senza sfavorire prestazioni e  stabilità.

A fronte del recente riconoscimento dell’Appennino Tosco-Emiliano come Riserva MaB-UNESCO, la sfida era quella di realizzare un evento che richiamasse appassionati di cicloturismo anche da fuori provincia, e che li facesse stare in Appennino per alcuni giorni, perchè siamo convinti  che l’Appennino Tosco-Emiliano abbia tutte le carte in regola per non essere solo un luogo di gite domenicali, ma per diventare anche una meta del cicloturismo nazionale e internazionale, al pari di tanti altri luoghi più conosciuti. I partecipanti provengono da tante regioni, sia del sud che del nord e abbiamo anche due bikers provenienti da Svizzera e Germania.