Progetto a lungo coltivato. Sabato l’inaugurazione col Vescovo
È la fine anni Settanta-inizio anni Ottanta, a Castelnovo ne’ Monti: la partecipazione alla vita della chiesa è tanta. In centro al paese è stata costruita la chiesa della Risurrezione, per poter essere facilmente accessibile ai ragazzi. Resta uno spazio sul piazzale davanti che dovrebbe ospitare un teatro e la canonica: dovrebbe ospitare, insieme a quanto già costruito sotto la chiesa stessa, le strutture che servono ai ragazzi e ai giovani: si sogna un oratorio!
Intanto si ristruttura in via 1° Maggio, sotto la canonica, uno spazio che possa accogliere i giovani e sotto queste stanze un campetto per pallavolo e calcio. Molto angusto ma quasi sempre pieno e utilizzato da tanti. è don Gianni Manfredini, inviato in montagna per curare la pastorale giovanile, l’anima dell’oratorio che nasce e viene dedicato a san Giovanni Bosco. Per anni svolge la sua funzione educativa coinvolgendo nella gestione tante famiglie che si alternano per custodire la struttura.
I tempi però stanno cambiando, gli spostamenti sono più facili, i giovani si muovono da tutta la montagna e si conoscono perché a Castelnovo il polo scolastico delle secondarie superiori permette loro di incontrarsi giornalmente. Don Gianni, attento a questi cambiamenti, si interroga su modi nuovi di fare pastorale tra i giovani ed è li che al biennio teologico pastorale, che ogni anno prende corpo a Castelnovo coinvolgendo persone da tutta la montagna, si cercano strade nuove per la pastorale giovanile ed è li che viene proposta una grande festa per raggiungere il maggior numero possibile di giovani da tutta la montagna.
Leggi tutto l’articolo di Mario Attolini su La Libertà del 10 settembre