La memoria «olimpica» del patrono insieme a padre Davide Ferraboschi

Il 16 agosto, memoria liturgica di san Rocco, la parrocchia di San Rocco di Guastalla si è ritrovata nel nome del suo santo protettore (compatrono assieme a san Sebastiano martire), per vivere una giornata tradizionalmente dedicata allo stare insieme ed al fare festa. Diversi i momenti comunitari in programma, culminati con la processione serale per le vie del paese con la statua lignea e le reliquie del santo e seguita dallo spettacolo di varietà conclusivo – a base di divertenti scenette e di musica – realizzato da giovani e adulti, e allestito sulla pista polivalente dell’oratorio.
Al mattino ci si era ritrovati per la Messa, presieduta quest’anno da padre Davide Ferraboschi, comboniano, rubierese di nascita (di San Faustino per la precisione), guastallese d’adozione (di San Martino), nel ricordo del suo 50° di Messa (da quasi altrettanto è missionario in Sudan). È stato il parroco don Roberto Gialdini, amico di lunga data, a invitarlo, così come è solito fare tradizionalmente in questa ricorrenza. L’ha ricordato padre Davide stesso: “L’ultima volta che pregai in questa chiesa fu due anni fa, sempre per la festa di San Rocco; in quell’occasione era don Remigio Ruggerini a celebrare il suo cinquantesimo di sacerdozio”.

Continua a leggere l’articolo di Matteo Gelmini su La Libertà del 3 settembre

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