Dialogo madre-figlio al ritorno da Cracovia

È tornato! Dopo 2 settimane di quasi totale silenzio stampa… tranne la chiamata 2 giorni prima del ritorno “Ciao mamma, sono io!”. “Chi si risente, che sorpresa!”. “Ma sì, mamma, qui intorno chiamano tutti e allora ho chiamato anch’io!” (sigh!)…
La mamma che non ha/non vuole smartphone e non si collega a siti vari, ha solo passato qualche ora a guardare 6 sprovveduti ragazzi su Tv2000 nei quali stentava a riconoscere il suo ragazzo, tranne forse per certi atteggiamenti adolescenziali discutibili ma comuni e diffusi. La mamma l’aveva lasciato andare, dopo due estati da solo in Inghilterra, anche la terza estate, ma stavolta in compagnia…e che compagnia! La promozione c’era stata quindi… “nulla più osta!”. L’unica raccomandazione: “Aiuta tutti, mettiti a disposizione, di’ sempre grazie!”. Ma adesso è qui, lo guardo, è carico, quasi raggiante. Ha riempito la camera di bandiere: americana, spagnola, ecuadoregna, braccialetti con i nomi dei Paesi… “Ma come hai fatto? Tu avevi solo una bandiera italiana…”. “Eh, sapessi mamma, sapessi…”. “Beh, beh non voglio sapere….”
“E la famiglia polacca com’era? Come ti ha accolto?”. “Noi eravamo ospiti nella casa colonica dei nonni, in campagna, ci offrivano di tutto, ancora un po’ e ammazzavano il vitello grasso! Il nonno alla sera mi offriva la pivo (birra), sai io lo capivo benissimo, il polacco è simile all’ucraino, anche i numeri quasi uguali, il telegiornale alla sera riuscivo a seguirlo…”.

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